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Architettura del tardo Rinascimento in Sicilia. Giovannangelo Montorsoli a Messina (1547-1557).

Autore:
Editore: Olschki Ed.
Data di pubbl.:
Dettagli: cm 17 x 24, xiv-226 pp. con 60 figg. n.t. e 16 tavv. f.t. a colori. Biblioteca dell'«Archivum Romanicum» - Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia, 422.

Abstract: L’arrivo di Giovannangelo Montorsoli a Messina nel 1547 fissa un caposaldo nella storia dell’architettura siciliana. Lungo un decennio le imprese eseguite e quelle ispirate recavano il messaggio dei maestri fiorentini: Brunelleschi, Alberti, Michelangelo. Era il mare greco dello Stretto a contaminare la sua ultima opera, la fontana di Nettuno, la cui ispirazione politico-territoriale assumeva per la città valore di testamento politico-culturale. Il modello della fonte avrebbe fatto scuola nella sua Firenze e ancora a Bologna. / The arrival of Giovannangelo Montorsoli in Messina in 1547 sets a fundamental landmark in the history of Sicilian architecture. The works he designed or completed during his ten-year activity echoed the message of the florentine masters: Brunelleschi, Alberti, Michelangelo. The Greek sea of the Strait of Messina influenced his last work, the fountain of Neptune, whose political and local inspiration acquired for the city a meaning of cultural testament. The model of the fountain would become popular in Florence and Bologna.

EAN: 9788822262684
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#291403 Storia
Firenze, Olschki Ed. 2016, cm 17 x 24, xii-280 pp. con 37 figg. n.t. e 16 tavv. f.t. a colori, brossura Biblioteca dell''«Archivum Romanicum». Serie I: Storia, Letteratura, Paleografia,453. La fondazione della città siciliana di Carlentini (1551), nell’immediato entroterra di Augusta, è un evento singolare nella storia dell’urbanistica moderna perché il suo progetto era stato concepito dall’architetto spagnolo Pedro Prado secondo i criteri con cui, stando a una famosa pagina di Polibio, veniva anticamente realizzato l’accampamento di un esercito consolare romano di due legioni. Già altri autori (come Niccolò Machiavelli nel 1521) avevano evocato quei criteri, ma mai la testimonianza polibiana era stata adattata a impianto urbano. Importante e determinato interlocutore del progettista era stato il viceré Juan de Vega che, entusiasta della “città nuova”, sorta per ragioni di difesa militare, la sosteneva con ogni tipo di iniziativa politico-amministrativa; anche nei casi in cui il vagheggiamento della “città ideale” veniva a scontrarsi con un invasivo popolamento immigratorio, conseguenza delle immunità generosamente concesse. Dovendosi rispondere alle numerose esigenze residenziali della città in formazione, si producevano “norme tecniche di attuazione”, la cui esecutività è ancora oggi leggibile nella densità edilizia e nella viabilità delle insulae di Carlentini, indizio certo dell’”indisciplinata” perimetrazione originaria dei lotti concessi. L’intesa tra i due protagonisti della fondazione urbana si coniugava più ampiamente in quelle esperienze di architettura, condivise durante gli anni trascorsi in Sicilia.

EAN: 9788822263513
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Firenze, Polistampa 1971, cm.17x24,5, pp.186, num.figg.bn.nt. legatura ed.cop.fig.bn.
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#174173 Economia
A cura di Luigi Tivelli. Roma, Ediz.della Voce 1983, cm.11x19, pp.290, brossura cop.fig.a col. Coll.Ventesimosecolo.22.
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#307495 Arte Saggi
Numero monografico della rivista: Livorno cruciale. Quadrimestrale di Arte e Cultura, Numero 0. Pisa, ETS 2009, cm.17x24, pp.96 ill.a colori. brossura copertina figurata a colori. "Livorno Cruciale" inizia con questo numero le proprie pubblicazioni come rivista d'arte e di cultura attenta alle vicende della Livorno contemporanea. Un titolo così perentorio richiede qualche spiegazione: non sfugge il richiamo ad uno storico saggio di Carlo Ludovico Ragghianti che affermava la centralità del dipanarsi della storia artistica di una città, in quel caso Bologna, dal moderno al contemporaneo. La rivista propone precise scelte di campo: ricade sotto la nostra attenzione la totalità dei fenomeni visivi che hanno segnato la vicenda artistica della città nel secolo appena trascorso e nell'attualità del XXI. Non vi è in tale scelta l'assunto che si possa o si debba trovare in tutto questo un filo di continuità, piuttosto vi è l'esigenza di creare possibili genealogie di fenomeni artistici, assumendo come privilegiato punto di osservazione quello di una città come Livorno, attraversata nella sua storia recente da numerose pulsioni, in costante dibattersi tra aneliti verso l'esterno e chiusure nel rassicurante mondo della provincia. E se al momento attuale ravvisiamo nelle scelte compiute dalla cultura ufficiale cittadina proprio la strada della chiusura, Livorno Cruciale si pone innanzitutto come ricerca di tutte quelle esperienze e quei fermenti che nella storia recente e nell'attualità hanno postulato una dimensione non provinciale del fare artistico. Non è senza significato, proprio nell'idea di seguire possibili genealogie non provinciali, che si sia scelto come primo argomento il tema della grafica pubblicitaria, analizzata nelle più diverse manifestazioni dai raffinati affiches di Leonetto Cappiello, alle pubblicità di ispirazione vagamente neorealista di Cafiero Filippelli, alle recenti prove grafiche di un quotidiano, nel caso specifico il giornale cittadino "Il Tirreno", per approdare al web design e quindi al disegno dei siti internet. Nel mentre la rivista stava per andare in stampa è mancato Stefano Fugazza, uno dei maggiori storici dell'arte italiana, direttore della Galleria d’Arte Moderna "Ricci Oddi" di Piacenza: amico carissimo aveva discusso con noi il progetto di questa rivista in uno dei suoi soggiorni livornesi e aveva accettato di collaborarvi. Questa nostra fatica è dedicata a Stefano. Dario Matteoni

EAN: 9788846724533
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