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Piccola storia della grande guerra.

Autore:
Editore: Donzelli.
Data di pubbl.:
Collana: Coll. Donzelli Virgola,12.
Dettagli: cm.14x20, pp.213, brossura copertina figurata a colori. Coll. Donzelli Virgola,12.

Abstract: Lo sfondo di questa vicenda è il connubio tra la guerra e la società della tecnica. Le straordinarie invenzioni tecnologiche come il telefono, il radiotelegrafo, la bicicletta ecc. incisero profondamente sulle modalità del combattimento e sulla concezione stessa della guerra. I protagonisti di questa storia diventano dunque i militari nelle retrovie non meno dei combattenti in prima linea. E pari importanza assumono la vita nel "fronte interno", i rapporti tra i soldati e le famiglie, le forme di sostegno ai combattenti attivate in primo luogo dalle donne, bruscamente sospinte alla ribalta dall'assenza degli uomini. Chiude il volume la riflessione sulle conseguenze della guerra sul piano civile e militare.

EAN: 9788879899574
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Saggi di Campi, Gozzini, Macaluso, Novelli, Orsina, Ridolfi, Sabbatucci, Salvadori, Sangiovanni, Scoppola, Tarchi, Ventrone. Roma, Donzelli Ed. 2006, cm.15,5x21,5, pp.XVII,205, legatura editoriale con sopraccoperta figurata a colori. Coll.Saggi. Storia e Scienze Sociali. (Come mai nella lotta politica italiana non esistono normali avversari con idee e valori da rispettare, ma piuttosto acerrimi nemici, spesso ritratti come portatori di interessi occulti capaci di mettere a repentaglio il bene comune? Qual è la ragione di questo tragico vizio italiano che nasce con la Grande guerra; si riabissa durante il fascismo e riaffiora nel dopoguerra, con tanto di pugnali, pistole e fucili ostentati sui manifesti elettorali del 1948? E perché la radice di questo vizio è così profonda da riuscire ad avvelenare il clima di qualunque campagna elettorale, comprese le ultime? Sono questi gli interrogativi cui provano a dare una risposta alcuni storici italiani, ricostruendo ciascuno da un'angolatura diversa l'ultimo secolo di lotte politiche. Nucleo essenziale dell'analisi è il conflitto mai sopito tra fascismo e antifascismo, e tra comunismo e anticomunismo, ma non meno importante risulta quello tra laici e cattolici, e la più attuale diatriba tra politica e antipolitica).

EAN: 9788860360939
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Traduzione di Ilide Carmignani. Roma, CDE su licenza Ugo Guanda 1999, cm.13,5x20,5, pp.136, legatura editoriale cartonata, sopraccoperta figurata a colori. Luis Sepúlveda è nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949. È cresciuto a Valparaiso, in Cile, assieme al nonno paterno, un anarchico andaluso fuggito in Sud America, e uno zio. I suoi genitori erano in fuga perché suo padre era stato denunciato dal nonno paterno per motivi politici. Il nonno e lo zio glia hanno trasmesso l’amore per il romanzo d’avventura. Da piccolo Luis Sepúlveda leggeva i libri di Salgari, Conrad e Melville. A scuola iniziò a scrivere racconti per il giornalino scolastico e all’età di quindici anni si iscrisse a gioventù comunista. Due anni più tardi iniziò a lavorare per radio e quotidiani. Nel 1969 con il suo primo libro di racconti “Cronacas de Pedro Nadie”, vinse il Premio Casa de las Americas e una borsa di studio di 5 anni per studiare all’Università di Mosca. La sua esperienza nell’Unione Sovietica durò solo pochi mesi, in quanto venne espulso a causa di contatti con alcuni dissidenti. Tornato in Cile, lasciò la casa paterna e venne espulso da gioventù comunista. Trasferitosi in Bolivia, fu membro dell’ Eiército de Liberaciòn Nacional. Dopo un periodo trascorso in Bolivia, torna in Cile e consegue il diploma come regista teatrale. Iscrittosi al partito socialista, diventa anche guardia personale del Presidente Salvador Allende. Con il colpo di Stato di Augusto Pinochet, Luis Sepúlveda venne arrestato e torturato e venne liberato sette mesi dopo grazie alle pressioni di Amnesty International. Una volta libero, riprese riprese ad esprimere le sue idee politiche attraverso il teatro. Incarcerato nuovamente, fu condannato all’ergastolo, ma poi, sempre grazie ad Amnesty International, la pena fu commutata in esilio. Tra il 1977 e il 1978 viaggiò molto per il Sud America, fu in Brasile, Ecuador, Uruguay e Paraguay. Visse per sette mesi a contatto con gli indios Shuar. Nel 1979 si unì alle Brigate Internazionali Simon Bolivar che combattevano in Nicaragua. Dopo la vittoria, ricominciò a lavorare come giornalista e in seguito si trasferì in Europa. Dopo un periodo trascorso ad Amburgo, si spostò in Francia dove prese la cittadinanza. Dal 1982 al 1987 si imbarcò su una nave di Greenpeace e dal 1989 potè tornare in Cile. Il suo primo romanzo è dello stesso anno, e si intitola “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Dopo il successo, ha pubblicati altri numerosi romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra cui “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (1996). Luis Sepúlveda dal 1996 vive a Gijon, in Spagna.
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