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Angelo senza testa.

Author:
Curator: Traduz.di Giuseppe Molaschi.
Publisher: Club degli Editori su licenza Mondadori Ed.
Date of publ.:
Details: cm.14x21, pp.356, legatura ed. sopraccop.fig.a col.

EUR 9.00
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Trad.di Lavinia Mazzucchetti. Milano, Mondadori 1947, cm.16x21,5, pp.613, legatura ed.in mz.tela. Coll.Omnibus. Prima edizione.
Note: Mancante della sopracoperta.
EUR 12.00
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Traduzione e cura di Mario Rubino. Palermo, Sellerio 2009, cm.12x16,8, pp.434, brossura sovraccoperta illustrata a colori. Collana La Memoria. 799. Il romanzo più noto della prima vera autrice di best seller internazionali, da cui fu tratto un film epocale. La hall del Grand Hotel intreccia destini indipendenti, che il ruotare della bussola sigla simbolicamente: gente che va, gente che viene. Grand Hotel, della austriaca Vicki Baum, è stato uno dei primi best seller internazionali. Pubblicato in Germania nel 1929, presto tradotto in tutta Europa, già nel 1932 era diventato quel film da Oscar (con Greta Garbo e John Barrymore) che oggi ricordiamo meglio del romanzo che ne era all’origine: con la battuta finale – «Grand Hotel, gente che va, gente che viene» – che volgarizzava la fine del libro: «Si entra, si esce... si entra, si esce... si entra, si esce... Del resto è così che è la vita». Difatti è l’ambientazione – il Grand Hotel, appunto, in quegli anni simbolo popolare di vita privilegiata e moderna, sogno di massa –, il principale fattore, forse, del grande successo di lettori. «Gli hotel offrono opportunità infinite – asserisce la scrittrice Monica Ali –. Ogni ospite potenzialmente ha una storia. Altre storie nascono quando gli ospiti interagiscono. Basta il ruotare di una porta girevole. Grand Hotel, di Vicki Baum, dimostra questo principio alla perfezione. Sei persone si fermano in un albergo e nei successivi cinque giorni le loro vite si intrecciano. Il romanzo si muove tra personaggi storie e luoghi diversi e solo il Grand Hotel fa da collante a tutti questi frammenti». Un movimento frenetico, che trascina il tragico passato di ciascun personaggio in un’apparente pausa del presente in cui al contrario i destini si compiono; e questo è reso dall’autrice con una strategia narrativa, con un «montaggio» visivo significativamente attuale: l’affaccendato cicaleccio della hall dell’albergo, l’aprirsi e il richiudersi della bussola rotante, scandiscono i diversi quadri della trama, come se i sei personaggi ogni volta fossero zoom che inquadrano e lanciano in primo piano i volti isolati, presi da una moltitudine indifferenziata. E come se le mura dell’albergo racchiudenti i personaggi, rappresentassero al contrario la città che escludono, metafora della sterminata e modernissima metropoli berlinese. Sicché Grand Hotel, best seller senza apparenti pretese simboliche, mostra oggi la forza di figurare la moderna folla solitaria al suo nascere, la massa anonima, dentro cui s’ammucchiano innumerevoli tragedie silenziose, l’una affiancata all’altra ma prive perfino dell’energia esistenziale di accorgersi l’una dell’altra.

EAN: 9788838924484
EUR 14.00
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Roma, Bookever 2004, cm.14,5x22, pp.588, legatura ed. sopraccop.fig. La storia di una città dalle fantastiche fortune e dalle inaudite crudeltà raccontata in tutto il suo splendore e in tutte le sue contraddizioni. Quando pubblicò "Hotel Shanghai" nel 1937, Vicki Baum aveva 49 anni ed ebbe un istantaneo successo mondiale. Raccontò le molte e diverse strade che portarono a Shanghai nove persone, e la storia della loro vita e della città, assediata e cannoneggiata per ottantotto giorni. Innumerevoli volte si era combattuto per le sue strade ma mai come nell'estate-autunno di quell'anno 1937. Oggi, Shanghai è la capitale finanziaria e mondana della Cina. Per capirla occorre risalire a quegli anni Trenta, il periodo evocato nel romanzo che segna il ritorno di Vicki Baum.

EAN: 9788889212059
EUR 16.50
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