I concetti di imitazione e di espressione nella teoria e nella storia delle arti figurative. Viatico per una storia della critica d'arte.

Firenze, Casa Editrice EDAM 1978, cm.21x25, pp.122, 30 ill.in bn.nt.e 72 tavv.ft. di cui 12 a a colori , brossura, copertina figurata a colori. Installatosi ventenne a Parigi, all'inizio del secolo, il pittore toscano Umberto Brunelleschi vi si affermò ben presto come illustratore, costumista e scenografo: fino a divenire, con Bakst ed Erté, Lepape e Barbier, uno dei protagonisti figurativi nell'Europa "deco". Questo volume ripropone oggi, attraverso una meditata selezione, la parte migliore della sua vasta opera nel campo della illustrazione e della grafica. L'ampio materiale illustrativo, a colori e in nero, è preceduto da una introduzione che lo inquadra storicamente e criticamente, e offre anche all'amatore e al collezionista una guida utile e sicura.

Presentazione di Roberto Salvini. Modena, Artioli Editore 1982, cm.25x34,5, pp.236, 79 tavv.a col.nt. legatura ed.in tutta tela, soprac.fig.a col. [buon esemplare]

Traduction de Catherine Magni. Schio, Guido Tamoni Editore sd. (1991) cm.23,5x34, pp.87, 65 tavv.a col.ft. legatura editoriale in seta, vignetta appl. sul piatto ant. Cofanetto rivestito in seta con motivo in oro al piatto ant. Ed.in italiano e francese.

A cura di Luigi Corsetti e Marco Moretti. Pentalinea 1994, cm.16x24, pp.126, ill.bn. brossura. Quaderni sofficiani.

A cura di Federica Sossi. Milano, SE Ediz. 2008, cm.13x22, pp.146, brossura cop.fig.a col.con bandelle, Collana Testi e Documenti, 21. "Mentre ho voluto determinare i procedimenti di produzione del comico, ho cercato anche quale sia l'intenzione della società quando ride. Perché stupisce troppo il fatto che si rida, e che il metodo di spiegazione di cui parlavo più sopra non chiarisca questo piccolo mistero. Non vedo, per esempio, per qual motivo la 'disarmonia', in quanto tale, dovrebbe suscitare in chi ne è testimone una manifestazione così specifica come il riso, mentre tante altre proprietà, qualità o difetti, lasciano impassibili i muscoli del viso dello spettatore. È quindi ancora necessario cercare quale sia la causa particolare della disarmonia che crea l'effetto comico; e l'avremo realmente trovata solo se riusciremo a spiegare perché, in tal caso, la società si senta tenuta a manifestarsi. Nella causa del comico ci deve pur essere qualcosa che attenta leggermente (ma che attenta specificatamente) alla vita sociale, poiché la società vi risponde con un gesto che ha tutta l'aria di una reazione difensiva, con un gesto che fa lievemente paura. È di tutto questo che ho voluto render conto."