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Nelle Marche e in Umbria. Nella terra dei santi e dei poeti.

Author:
Publisher: FirenzeLibri Editore.
Date of publ.:
Series: Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Viaggi in Italia,16.
Details: cm.14,5x21,5, pp.128, 8 tavv.ft. brossura cop.fig. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Viaggi in Italia,16.

Abstract: Senigallia, Loreto, Osimo, Castelfidardo, Recanati, Tolentino, Foligno, Assisi, Gubbio, Spoleto, il Monte Catria, sono alcuni dei luoghi descritti dal Panzini in modo splendido e insieme originale. Ma l'autore non era uomo da accontentarsi di descrivere una chiesa, la porta di entrata di una città, un monumento, un'iscrizione, pur molto apprezzandoli, ma sentiva il bisogno di descrivere anche le persone che avevano abitato o che abitavano in queste città o paesi. Di qui la descrizione umanissima ma anche formalmente realizzata, di molte figure che l'autore incontra nel suo viaggio. Ecco quindi i due agricoltori che, nelle vicinanze di Recanati, mentre accompagnano alcuni buoi, interrogati dal Panzini sul Leopardi, danno una risposta apparentemente bizzarra, ma che ha molti punti giusti. Ecco la donna che era andata a Roma per "istruire" il Papa, ecco la lo-candiera goldoniana di Assisi, la donna vecchia e malata che prega intensamente dentro la Porziuncola, ecco le guide per salire il Monte Catria. Bellissimo anche il ritratto delle tre bambine che alle fonti del Clitunno non recitano, ma cantano la famosa ode carducciana dedicata a queste fonti. In altre parole la vita dei momenti e delle persone di buona parte delle Marche e dell'Umbria come erano cento anni fa, in una descrizione cordiale e insieme incisiva.

EAN: 9788876224249
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Bologna, FirenzeLibri Editore 2002, cm.14x21, pp.160, 4 tavole ft. brossura copertina figurata. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Viaggi in Italia,19. Nella prima metà del secolo scorso, quando la critica si occupava del Panzini, si parlò con forte simpatia del Panzini "viaggiatore", sia pure viaggiatore (per for-tuna) alquanto sui generis. Se presa con molta discrezione e si lascia il dovuto spazio la Panzini narratore, questa "simpatia" può essere accettata. Questa accet-tazione può trovare una ulteriore giustificazione anche da due ampi scritti del primo Panzini, che si possono considerare inediti in quanto da lui mai raccolti in qualche suo volume: Divagazioni in bicicletta e Al Castello di Miramare, qui per la prima volta raccolti in un libro. Molte pagine di questi scritti nulla hanno da invidiare alle migliori pagine de "La lanterna di Diogene" e "Viaggio di un povero letterato". Nella seconda parte sono inserite molte delle pagine di viaggio che Marino Moretti raccolse nel terzo degli Omnibus della Mondadori, dedicati a Panzini. Queste pagine uscite in tempo di guerra e quando la fama del Panzini stava declinando, furono lette da pochi, mentre meritano di essere "lette da molti".

EAN: 9788876223563
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Milano, Fratelli Treves Editori 1925, cm.10,5x16,5, pp.XI,(1),248,(4), brossura, copertina figurata a 2 colori.
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In appendice viene ristampato al completo il volumetto da cui poi il Panzini trasse il Diario sentimentale ossia Il romanzo della guerra nel 1914, perché nel "Romanzo" vi sono pagine importanti che il Panzini non riportò nel "Diario". Prefazione di Giorgio Barberi Squarotti. Bologna, FirenzeLibri Editore 1995, cm.15,5x21,5, pp.XIV,358, brossura copertina figurata. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Scrittori Italiani Moderni,11. Dei molti libri che scrisse, probabilmente questo è uno dei più belli di Alfredo Panzini. Il libro non descrive, come quasi tutti i libri che nacquero da questa guer-ra, la vita del fronte, con le sue vittorie o le sue sconfitte, ma piuttosto la guerra come vista e sentita nel paese, sia quando si stava preparando sia dopo che l'Italia fu entrata in guerra. Il libro pertanto è una testimonianza preziosa su quegli anni. Ma il libro si raccomanda anche come libro di poesia che nasce dagli stati d'animo dello scrittore stesso ma anche dalle molte figure, ignote o celebri, che il Panzini descrive, spesso, in modo magistrale. Memorabili sono le pagine che egli dedica a Renato Serra, vivo e morto. Ma vi sono anche riusciti ritratti di Clemente Rebora, di Marino Moretti, di Mario Missiroli e di altri. Nel libro vi sono anche alcuni bellissimi paesaggi e bellissimi perché non "estranei" ma visti e creati at-traverso l'animo spesso inquieto, e più di una volta angosciato, dell'autore. In appendice viene ristampato al completo il volumetto da cui poi il Panzini trasse il Diario sentimentale ossia Il romanzo della guerra nel 1914, perché nel "Romanzo" vi sono pagine importanti che il Panzini non riportò nel "Diario".

EAN: 9788876223792
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Bologna, FirenzeLibri Editore 2004, cm.14x21, pp.224, brossura copertina figurata. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. Romanzi e Racconti,13. Questo romanzo di Alfredo Panzini è stato sempre considerato dalla critica come Marino Moretti considerava la protagonista di un suo romanzo, né bello né brutto. A parere dell'editore che lo ripropone, questo romanzo di Alfredo Panzini è più bello che brutto. Difatti, anche se all'inizio sia il protagonista che le figure femminili hanno più della maschera (il protagonista) e della macchietta (le figure femminili), con lo svolgimento dell'azione, sia il protagonista che le figure fem-minili, spesso attraverso il dolore, acquistano consistenza di personaggi o comun-que di compiute figure e quindi consistenza poetica e umana. La stessa Ghiselda, una delle figure femminili, attraverso la quale Panzini polemizza con il mondo e-stetico - dannunziano di certa società di quegli anni, sia per la fedele amicizia per il vuoto Cioccolani sia per il netto rifiuto a certe proposte (poco pulite) del prota-gonista, acquista anch'essa una sua umanità. Del resto non mancano le pa-gine decisamente e vorremmo dire fortemente poetiche come quelle in cui uno dei pro-tagonisti maschili cioè il giovane Marco Melai, descrive la vita che trascorre al fronte, pagine che sono allo stesso livello delle migliori pagine del Diario sen-timentale della guerra e che sarebbero senz'altro piaciute a Renato Serra. A parte il fatto che tutto il romanzo si legge bene, mai o raramente stanca o annoia, che è sempre un aspetto positivo anche, anzi soprattutto, per un romanzo. Ed è non del tutto giusto che questo romanzo sia stato "abbastanza" trascurato dalla critica. Con la presente ristampa l'editore, tra l'altro, ha voluto opporsi a questa ingiu-stificata "poca considerazione".

EAN: 9788876223747
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