La pietà, ditemi dov'è e altri racconti.

Firenze, Edizioni dell'Erba 1996, cm.13,5x22, pp.278, legatura ed.sopracop. Esemplare con dedica dell'Autore.

A cura di Luca Macchi. Prefazione di Antonio Paolucci. Pisa, Pacini Ed. 2007, cm.24x29, pp.270, centinaia di figg.a col.nt. legatura editoriali, con sopracoperta figurata a colori. Edizione speciale Pacini editore Per Cassa di Risparmio di San Miniato. Prefazione di: Antonio Paolucci. Testi di: Luca Macchi, Marco Moretti, Luigi Testaferrata. Per la prima volta in questo volume sono raccolte opere di importanti collezioni e raccolte d’ Arte e una sezione è dedicata agli affreschi che Lotti ha realizzato in edifici pubblici e privati. Completa il volume un’antologia critica che riunisce articoli e saggi dedicati al lavoro del maestro Dilvo Lotti da personalità del mondo artistico e letterario. Dilvo Lotti è un figlio illustre della terra di San Miniato e della cultura toscana più vera, con la passione che tutti gli riconoscono si è dedicato per decenni alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico della nostra città attraverso importanti mostre. Con il suo operare ha arricchito la vita culturale della città di San Miniato. La monografia, che si avvale dell’introduzione di uno storico dell’arte come Antonio Paolucci ed è curata da Luca Macchi con i contributi di Marco Moretti e Luigi Testaferrata, racconta il suo itinerario artistico dai primi anni ‘30, quando era studente all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze, fino alle affermazioni nazionali e internazionali. Noi tutti sappiamo che Dilvo Lotti è un artista che ha dipinto, affrescato, inciso, lavorato di ceramica e di scultura, ma ha anche contribuito a plasmare tante generazioni di scolari, tra i tanti anche il sottoscritto, che lo hanno avuto come insegnante attento e scrupoloso prima e come amico affettuoso e gioviale dopo”.

Empoli, Editori dell'Acero 1998, cm.15x22, pp.176, legatura ed. sopraccop.fig.a col. Coll.Foglie d'Acero.

Edizione numerata in 850 copie su carta fatta a mano. Ns.esemplare n.673, con firma autografa di Pietro Annigoni. Roma, Eldec Edizioni 1981, cm.26x36, pp.201,13 riproduzioni di acqueforti originali realizzate con procedimento misto di selezione e mascheratura. alcune figg.a tratto ft. leg.ed.fatta a mano in t.pelle di capra. Quattro nervi al dorso. Titoli in oro al dorso,fregi in oro al piatto anteriore e al dorso. Edizione su carta a mano Amatruda di Amalfi. Nostro esemplare n.421 mancante della acquaforte.

Teramo, Giunti & Lisciani Ed. 1985, cm.14x21, pp.155, brossura Coll.Scenari.Testi e Letture.

Palermo, Officina di Studi Medievali 2002, cm.17x24, pp.184, brossura, cop.fig.a col.con bandelle. Stato di nuovo. Coll.Machina Philosophorum. Testi e Studi dalle Culture euromediterranee,5.

Milano, Mondadori Ed. 2006, cm.14x21,5, pp.831, centinaia di ill.e tavv.bn.e col.nt. legatura ed.cartonata,cop.fig.a col. Coll.La Storia, I Testi della Storia. 11.

London, Hutchinson 1960, cm.15x23, pp.335, legatura editoriale in tutta tela rossa. Testo in inglese. Prima edizione. Few men lived lives larger than Serge Obolensky. Born to one of Imperial Russia’s great aristocratic families, Serge had an idyllic childhood growing up at a time when his country seemed poised for an economic boom at the start of the 20th century. Coming of age at the start of the most destructive period in human history, he served as a cavalry officer on the Eastern Front of the First World War. Then, as his nation collapsed into Bolshevik tyranny, he chose to stay and fight as a guerilla for the doomed White Army. Eventually forced into exile, Serge rubbed shoulders with the elite of European society, wandering through the height of the Roaring Twenties and eventually landing in America. Swearing absolute loyalty to his newly adopted home, Obolensky embarked on a series of adventures in the world of high culture, finance, and industry, witnessing firsthand the growth of America from regional hegemon to global superpower. On the outbreak of the Second World War, Obolensky volunteered for the special forces. There he trained experimental units, developed advanced combined arms tactics, and eventually became the oldest man to complete parachute jump school. His extreme courage and skill led him to be selected for a series of seemingly-impossible assignments: first securing the peaceful capture of Sardinia with only a three-man team and later preventing the destruction of Paris’s only electric power plant during the German retreat from France. All of these exploits and more are detailed in Obolensky’s memoirs, One Man in His Time, now available at an affordable price for the first time in decades.