De Marchi,Andrea.
Gentile da Fabriano. Un viaggio nella pittura italiana alla fine del gotico.
Milano, Federico Motta Ed.
2006,
cm.17,5x20,5,
pp.270, num.figg.bn.e col.e tavv.a col.nt.
brossura copertina figurata a colori con bandelle.
Coll.Le Gemme.
Il libro, partendo dalle opere più significative del primo periodo di Gentile, come la pala d'altare di Berlino e il polittico di Valleromita oggi a Brera, suggerisce nuove ipotesi intorno alla sua formazione nell'ambiente lombardo alla fine del '300, in particolare soffermandosi sul suo rapporto con Gian Galeazzo Visconti alla corte di Pavia.
Gentile può essere considerato il protagonista del naturalismo lombardo: la sua pittura è un'accurata analisi della superficie delle cose, scoperta nelle sue valenze più seducenti, come la varietà della vegetazione o la morbidezza della luce.
Partendo dalla peculiare vicenda biografica dell'artista, che dalle Marche si trovò ad attraversare tutta l'Italia, l’analisi approfondisce le tappe del suo cammino, nei vari ambienti dove giocò sempre un ruolo decisivo anche se non sempre compreso immediatamente sino in fondo.
È il caso in particolare del Veneto, dove il suo influsso si rintraccia in Pisanello e Jacopo Bellini; di Brescia, dove la sua eredità fu raccolta dal Foppa; di diversi centri marchigiani e umbri, dove numerosi maestri minori proseguirono il suo lavoro.
Secondo Bartolomeo Facio, umanista di spicco alla corte di Napoli a metà del '400, Gentile fu il più grande pittore dell'epoca insieme a Pisanello, paragonabile a Van Eyck o Van der Weyden.
Gentile lasciò il sue capolavoro assoluto a Firenze; si tratta dell' Adorazione dei Magi dipinta per Palla Strozzi, conservata agli Uffizi.
È un'opera fondamentale per la storia dell'arte italiana ed europea, giustamente spesso citata quale simbolo del Gotico Internazionale.
In essa tutta la ricerca di Gentile trova la massima espressione: in particolare il suo gusto per una pittura "tridimensionale" si esprime in un’attenzione esasperata alla ricerca volumetrica, nel tentativo di dare consistenza alla materia, con l'uso di puntinature, velature, lamine applicate, ecc.
Tutto questo è messo in grande evidenza nel volume attraverso una serie di dettagli fotografici e di ricostruzioni grafiche mai realizzate prima.
La morte colse Gentile ancora giovane a Roma, mentre era impegnato nella decorazione di San Giovanni in Laterano, su incarico di Papa Martino IV, e privò il Rinascimento italiano di un protagonista la cui genialità, pur se espressa in una direzione divergente da quella "classica" del ‘400 fiorentino, è paragonabile senza dubbio a quella di un Angelico o di un Masaccio.
EAN:
9788871795188