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#341996 Storia Antica

Albino Garzetti nel centenario della nascita.

Author:
Curator: Brescia 10-11 Ottobre 2014. A cura di Polverini L. e Valvo A.
Publisher: Edipuglia.
Date of publ.:
Details: cm.15x22, pp.124, brossura. Collana Biblioteca di Athenaeum, 59.

EAN: 9788872288597
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Torino, 17/19-6-1985. Ministero per i Beni Culturali e Ambientali. Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato- Archivi di Stato 1986, cm.17x24, pp.362, num.figg.bn.nt. brossura sopracop. Coll.Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Saggi,5.
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Roma, 23-30 novembre 1969. Roma, Accademia Naz.dei Lincei 1972, cm.17,5x26, pp.876, 2 tavv.ft, 2 tabb.pieg.1 carta geogr. pieg brossura Coll.Problemi Attuali di Scienza e di Cultura,169.
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Dall'Indice: --La tradizione del gioco: Tipologie del disimpegno. Borsellino, Nino. • p. 3-11. --La beffa e il comico nella novellistica del Due e Trecento. Segre, Cesare. • p. 13-28. --Antecedenti mediolatini: Liutprando e il riso della corte ottoniana. Villa, Claudia. • p. 51-66. --Giullari e trovatori nelle corti medievali. Meneghetti, Maria Luisa. • p. 67-89. --In figura di scacchi: Spazi di storie tardogotiche. Ciccuto, Marcello. • p. 91-103. --Gioco e/o letteratura: Per una lettura ludica del Decameron. Picone, Michelangelo. • p. 105-127. --Carnevale e feste fiorentine del tempo di Lorenzo de' Medici. Orvieto, Paolo. • p. 161-188. --Il gioco e le Arcadie: Analisi comparata di una trasformazione. Erspamer, Francesco. • p. 317-349. --Lo spazio ludico femminile e le regole del gioco sociale nel Reggimento e costumi di donna di Francesco da Barberino. Cazalé-Bérard, Claude. • p. 475-509. --Appunti sull'intrattenimento decameroniano. Forni, Pier Massimo. • p. 529-540. --La novella tra gioco ed emozioni: Alternative di lettura? Salwa, Piotr. • p. 541-550. --Impegni presi per gioco: Vanti di cavalieri nell'antica letteratura italiana. Bonafin, Massimo. • p. 575-608. --Il gioco della conversazione. Speciale, Emilio. • p. 707-719. Pienza,10-14/9/1991. Indici analitici di P.Febbraro. Roma, Salerno Edit. 1993, 2 volumi. cm.16x23, pp.XXVI,VIII,820, 66 tavv.bn.ft. brossure copertine figurate in custodia. Coll.Studi e Saggi.Pubbl.del Centro Pio Rajna,1/3*,1/3**.

EAN: 9788884021076
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#2752 Filosofia
Roma, 19-22/5/1982. Roma, Accademia Nazionale dei Lincei 1984, cm.18x27, pp.370, 48 tavv.bn.ft. brossura Coll.Atti dei Convegni Lincei,63. Intonso.

EAN: 9788821800771
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Note: Timbro editoriale in quarta di copertina.
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#341972 Storia Antica
Würzburg, Der Christliche Osten 1993, cm.15x22, pp.XVIII,635, 22 illustrazioni in bianco e nero, legatura editoriale cartonata, titoli al dorso e al piatto anteriore, Testo in tedesco.

EAN: 9783927894143
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Note: Piccole abrasioni al piatto anteriore e al dorso, altrimenti come nuovo.
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#342011 Storia Antica
Estratto da Mélanges de l'Ecole Française de Rome. Antiquité, Tome 113-2001-2. Roma, Ecole Française de Rome 2001, cm.17x24, pp.565-603, brossura. Interventi in italiano, francese e inglese. In età repubblicana, il census conosce diverse fasi in base alle varie ripartizioni del corpo civico prese in considerazione e in base alle categorie di maschi adulti di condizione cittadina che, per conseguenza, sono prese in considerazione. Da una fase nella quale l’elenco è quello dei mobilitati e più tardi dei mobilitabili, suddivisi per classi e centurie, si passa a un elenco, sempre per classi e centurie, di mobilitabili e di non più mobilitabili, astretti a obblighi di natura fiscale e ammessi a esercitare taluni diritti politici. L’ulteriore evoluzione (che sembra di potere datare, con qualche precisione, agli anni immediatamente successivi al 338) vede la sostituzione a questo elenco per classi e centurie di un nuovo elenco, per tribù. La registrazione su base tribale non viene meno dopo la Guerra Sociale, come non viene nemmeno a cadere l’obbligo, per il singolo sui iuris, di venire a Roma a farsi registrare. L’innovazione radicale in questo senso è quella introdotta da Cesare, con la norma sul census che leggiamo nella Tabula Heracleensis : le procedure del census vengono decentrate nelle singole municipalità, e una procedura ad hoc, a noi nota da un luogo della biografia svetoniana, è stabilita per i cittadini domiciliati a Roma. Gli elenchi, d’ora in avanti, non saranno più per tribù, ma per singola municipalità. È ormai la possibilità di esercitare i propri diritti di cittadinanza romana a livello locale a divenire lo scopo prevalente del census, per i cittadini comuni fuori di Roma, mentre per quelli di Roma lo è il poter essere ammessi a quei benefici che il possesso della cittadinanza, unito al domicilio a Roma, assicura.
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