La guerra di Cesare contro Pompeo. Commento storico a Cassio Dione, Libro XLI.

Traduzione di Giuseppe Casella. Torino, Einaudi Ed. 1954, cm.16x22, pp.524, 29 tavv.e ill.e 2 cartine bn.ft. legatura ed.in tutta tela. Coll.Biblioteca di Cultura Storica,42.

Fotogr.di L.Hamani, Trad.di L.Montecchi. Milano, Mondadori Ed. 1998, cm.23x29,5, pp.127, num.tavv.a col.anche a doppia pag.nt. brossura cop.fig.a col.

Roma, Salerno 2014, cm.13x20, pp.160, brossura copertina figurata. Coll.Aculei,18. Collana diretta da Alessandro Barbero. Il separatismo siciliano, di cui si intravedono le radici nei moti insurrezionali che nel corso dei secoli colpirono l'isola, ebbe vasta diffusione e inquietanti sviluppi tra il 1943 e il 1950. Alla vigilia dello sbarco alleato fu fondato il Comitato provvisorio per l'Indipendenza, sedicente portavoce delle aspirazioni dei siciliani, che avrebbe colmato il vuoto politico lasciato dal fascismo e permesso al movimento di proporsi come corrente di rinnovamento. Nel febbraio del 1944 la riconsegna dell'isola all'Italia da parte degli Alleati e la decisa risposta dello Stato alle istanze siciliane portarono a un inasprimento dello scontro fra il Regio Esercito e i "guerriglieri" indipendentisti. I rastrellamenti e le battaglie campali ridimensionarono l'eversione secessionista; fu intavolata una trattativa segreta fra lo Stato e i separatisti, che avrebbe portato alla concessione dell'autonomia siciliana. Negli anni successivi l'isola fu governata quasi ininterrottamente dalla Democrazia Cristiana, ma l'agognata crescita economica non ci fu. L'autonomia, associata non di rado al federalismo, è ancora oggi al centro di un ampio dibattito, in una fase storica caratterizzata da crescente sfiducia nei confronti dello Stato e dalla nascita di movimenti che rivendicano l'indipendenza. Come nel Nord Italia, anche in Sicilia iniziano a serpeggiare e a ridestarsi timide simpatie filo-separatiste.

München, Verlag F. Bruckmann 2002, cm.15,5x22,5, pp.542, legatura editoriale in tutta tela, con sopraccoperta figurata a colori. Viele der Kaiserinnen Roms ließen sich nicht auf die Rolle der 'Frau an seiner Seite' reduzieren. Unter ihnen finden sich sehr unterschiedliche und eigenwillige Persönlichkeiten, deren Charaktere das Spektrum zwischen den Extremen strenger Matronen, machtbewußter 'Staatsfrauen' sowie - will man den Quellen glauben - ausschweifender Nymphomaninnen und christlicher Büßerinnen abdecken. Hildegard Temporini-Gräfin Vitzthum und ihre Mitautoren geben sich hier nicht mit den bisweilen wohlfeilen Klischees der Überlieferung zufrieden, sondern rekonstruieren die gesellschaftlichen und politischen Existenzbedingungen ihrer Protagonistinnen. Dabei gehen sie zugleich den Absichten derer auf den Grund, die das Bild der jeweiligen Herrscherin in der Geschichte gestaltet haben. Denn natürlich war deren Darstellung von Interessen geleitet - konnte doch beispielsweise ein unliebsamer Kaiser sehr bequem über den an seine Frau gerichteten Tadel, sich ehebrecherisch oder machtgierig zu verhalten, diskreditiert werden. Und ebenso schmückte man die Gattin eines 'guten' Herrschers nur allzu bereitwillig mit positiv bewerteten Fraueneigenschaften. Dieses reich bebilderte und allgemeinverständliche Werk erschließt erstmals über fünfhundert Jahre römischer Geschichte aus dem Blickwinkel der Herrscherinnen.