CARRELLO vai al carrello
Libri
Totale
SPESE DI SPEDIZIONE GRATIS
PER IMPORTI SUPERIORI A
35 € IN ITALIA
70 € IN EUROPA

"Questa benedetta Bologna". Impressioni e annotazioni su Bologna tratte dall'epistolario con alcuni appunti dallo Zibaldone.

Autore:
Editore: FirenzeLibri Ed.
Data di pubbl.:
Collana: Coll.I libri di Massimiliano Boni. Viaggi in Italia,20.
Dettagli: cm.14x21,5, pp.178, 10 stampe di vedute bolognesi dell'epoca, brossura cop.fig. Coll.I libri di Massimiliano Boni. Viaggi in Italia,20.

Abstract: Come è noto, Giacomo Leopardi fu a Bologna per quattro volte ed esattamente dal 18 luglio al 27 luglio 1825, una seconda dal 29 settembre 1825 al 3 novembre 1826, una terza dal 26 aprile 1827 al 20 giugno dello stesso anno, una quarta volta (di nessuna rilevanza, però, sia sotto l'aspetto dei rapporti con la società della città che poetici) dal 3 al 9 maggio 1830. Da Bologna scrisse alla famiglia e ad alcuni amici, annotando impressioni e riflessioni sulla città. Queste annotazioni e queste riflessioni sono sempre state considerate di modesto valore sotto l'aspetto "storico" cioè di descrizione della società bolognese del tempo. Secondo il curatore del volumetto invece, per la inclinazione che aveva il Leopardi allo studio della società umana, devono essere prese in maggiore considerazione proprio sotto l'aspetto "storico". Ma su Leopardi a Bologna grava anche, per così dire, una "condanna" cioè la considerazione della poca poesia realizzata dal Leopardi nei suoi giorni bolognesi. Lo stesso Leopardi (lettera al conte Muzzarelli) era convinto della sua aridità poetica nei giorni bolognesi. Secondo il curatore, Leopardi fu poeta notevolissimo anche a Bologna, nel suo tempo bolognese. Occorre, però, cercare questa poesia non nella Epistola al Conte Carlo Pepoli, poesia scritta e "recitata" a Bologna, ma nelle lettere scritte da Bologna e nello Zibaldone. Il tema dell'amore/amicizia trova una splendida realizzazione poetica, infatti, nella lettera al fratello Carlo in cui parla del suo amore/amicizia per la contessa Carniani Malvezi. Altra splendida pagina di poesia il Leopardi la realizza nella descrizione della festa degli addobbi, cara al costume bolognese. E così dicasi per il ritratto della brava Angelini Iobbi, della quale il Leopardi traccia un vivacissimo ritratto. Ma il Leopardi a Bologna scrive anche alcune splendide (anche se sconsolate) riflessioni in armonia con la sua concezione pessimista della vita ma di un pessimismo portato ad una dimensione cosmica. Preludio al Canto di un pastore errante nell'Asia. Riassumendo un bel libro su Bologna scritto da uno dei maggiori poeti italiani dell'età moderna. In appendice al libro sono ristampati i seguenti saggi sull'argomento: GIUSEPPE LIPPARINI: IL LEOPARDI A BOLOGNA ANTONIO BALDINI: LEOPARDI A BOLOGNA (Il più bel saggio anzi racconto/saggio che sia stato scritto sull'argomento). GIOVANNI GAMBARIN: L'UNICO AMORE DI LEOPARDI A BOLOGNA .

EAN: 9788876223136
EUR 13.00
-42%
EUR 7.50
Disponibile
Aggiungi al Carrello

Vedi anche...

Introduz.e commento di Vittorio Gatto. Roma, Archivio Guido Izzi 1999, cm.14,5x21, pp.XXI,111, brossura Coll.Biblioteca dell'Archivio,11.

EAN: 9788885760349
EUR 12.39
-43%
EUR 7.00
Disponibile
A cura di Claudio Moreschini. Roma, Salerno Ed. 1990, cm.12x16,5, pp.92, brossura copertina figurata. Coll.Minima,9. Il Manuale di Epitteto, redatto in realtà dall'allievo Arriano di Nicomedia, ebbe a partire dal Cinquecento rinnovata fortuna fino ai giorni nostri e prova ne siano le diverse edizioni in commercio, qua rappresentate anche dalle loro copertine (manca l'edizione della collana Piccola Biblioteca Einaudi curata da Pierre Hadot e quella di Garzanti dei Grandi Libri). Quando il manuale, nell'autunno del 1825, incontrò l'intento traduttorio di Giacomo Leopardi durante il suo soggiorno bolognese, non era insomma opera dimenticata e il lettore colto poteva disporre di una manciata di traduzioni e pure della versione latina curata da Angelo Poliziano (sia detto per inciso che l'edizione Garzanti del Manuale propone sia il testo leopardiano che la versione latina del Poliziano). Leopardi, che con l'editore milanese Stella stava provando a progettare in quel tempo una serie di libri dal formato contenuto che proponessero le principali opere dei moralisti greci e altre iniziative editoriali che dovevano, almeno negli intenti, contribuire al suo mantenimento economico, lavorò sul testo greco per un paio settimane e consegnò il manoscritto della traduzione all'editore senza tenere copia per sé. Non vide mai pubblicata l'opera, che fu stampata soltanto dopo la sua morte nell'edizione delle opere curata dal Ranieri. Si tratta di una traduzione che tenne per sempre molto cara e che a più riprese provò a far pubblicare senza successo. Il periodo bolognese-milanese del poeta coincideva con l'inizio della stesura della sua opera capitale, le Operette morali, le quali videro la prima edizione non lontana dalla ventisettana de I promessi sposi e quindi varie edizioni successive.

EAN: 9788884020567
EUR 8.00
Ultima copia
Commento di Franco Brioschi. Introduz.e note di Max Bruschi. Traduz.dal greco di Marxiano Melotti. Milano, Claudio Gallone Ed. 1998, cm.14x22, pp.116, brossura sopracop.fig.a col. Coll.Volti e Anime,7.

EAN: 9788882170295
EUR 13.94
-35%
EUR 9.00
2 copie
A cura di Giuseppe Pacella e Sebastiano Timpanaro. Firenze, Le Monnier 1969, cm.15,5x24, pp. XXV,738, brossura. Coll.Scritti di G.Leopardi Inediti o Rari. A cura di Umberto Bosco e di Antonio La Penna.
EUR 45.00
Ultima copia