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L'esilio e il ritorno degli dèi pagani nei racconti dell'Ottocento.

Author:
Publisher: Pacini Editore.
Date of publ.:
Details: cm.15,5x23, pp.214, brossura. CollI Libri dell'Associazione Sigismondo Malatesta. Studi di Letterature Comparate,23.

Abstract: Perseguitati ed esiliati dal cristianesimo, gli dèi di Atene e Roma sono scomparsi da secoli; la letteratura e le arti, tuttavia, sembrano averne conservato un’immagine di eterna giovinezza e splendore, fin quasi a rimuovere il trauma della loro caduta. Quasi, poiché nell’Ottocento alcuni autori – tra cui Prosper Mérimée, Henry James, Heinrich Heine, Vernon Lee, Walter Pater, Gerhart Hauptmann – hanno scritto racconti in cui gli dèi tornano col loro carico di sofferenza e di odio, non sospesi nell’atemporalità del mito, ma feriti e trasformati dalle ingiurie della storia. Veneri spettrali, Apolli cadaverici, statue assassine e reincarnazioni sinistre vengono a inquietare il presente, a ricordare che, sebbene la storia sia stata scritta dai vincitori, i vinti hanno ancora qualcosa da dire. E se gli dèi sono sineddoche della civiltà classica scomparsa, immaginare il loro ritorno significa anche porre il problema dei rapporti che legano il nostro mondo all’antichità, a valori e forme di pensiero che troppo spesso vengono banalmente indicati come «i nostri», e che è forse più proficuo osservare con la lente dello straniamento e del perturbante.

EAN: 9788869952944
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Milano, Hoepli Ed. 1936, solo parte prima, cm.10,5x15,5, pp.278, legatura ed.in tutta tela. Coll.Manuali.
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Traduzione di Mariagiulia Castagnone. Milano, Feltrinelli Ed. 2017, cm.14x22, pp.382, brossura copertina figurata a colori. Coll.I narratori. Quando inizia la guerra e gli uomini partono per il fronte tutti gli equilibri familiari e di paese crollano. Ma in "Il coro femminile di Chilbury", scritto da Jennyfer Ryan, sono invece le donne a risollevare l’umore e le sorti della piccola cittadina inglese dove, agli scoppi dal fronte, è seguita subito la partenza delle braccia forti e delle voci baritonali. Miss Prim però non si fa certo intimorire da un gruppo di tedeschi e dalle levatacce nel cuore della notte per fuggire ai raid aerei. In mezzo a questo trambusto la nuova insegnante di canto decide infatti di mettere in piedi un coro tutto al femminile, dove le voci saranno soavi e liberatorie per scappare dalla paura, dalla morte e dalla vita stessa che spesso è più atroce. Man mano le prime notizie dei morti al fronte si fanno largo, le donne fanno capolino nel coro, dove trovano una famiglia e una valvola di sfogo. Mrs Tillings, già vedova, passa le notti insonne per la preoccupazione del figlio al fronte e allora cosa c’è di meglio se non il canto per demonizzare la paura? Kitty Winthrop riesce invece con il canto a brillare al fianco della bellissima sorella Venetia che non si fa molti scrupoli con tutti gli uomini della contea che le cadono ai piedi. Ma la guerra fa emergere anche gli animi malefici come quello di Edwina Paltry che in questo coro tutto al femminile intravede una possibilità di fare soldi e di ricavare un successo tutto personale. Intanto però in "Il coro femminile di Chilbury" gli anni passano e anche la guerra giungerà al termine.

EAN: 9788807032585
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Roma, Salerno Ed. 2021, cm.15x21, pp.364, brossura copertina figurata a colori. Coll.Sestante,47. Drammaturgo fra i più importanti del Seicento spagnolo, Pedro Calderón de la Barca (1600-1681) è l’autore di opere fondamentali del patrimonio culturale universale che sono state fonte di ispirazione per altri grandi scrittori e per molti registi. La sua fortuna europea, iniziata nella Francia e nell’Italia del Seicento soprattutto grazie a commedie come "La dama folletto" e "Il carceriere di se stesso", culminò nel Romanticismo grazie a drammi come "La vita è un sogno", "Il principe costante", "La figlia dell’aria", "Il mago prodigioso", "La devozione della croce". Sentimenti contrastanti suscitano tuttora le sue tragedie dell’onore coniugale, crudeli ma splendidamente costruite, mentre raccoglie plauso unanime "Il giudice di Zalamea", centrale oggi nel canone calderoniano. Questo volume si propone di presentare al lettore un quadro completo della produzione teatrale del drammaturgo, dalle commedie e tragedie scritte per i teatri pubblici a pagamento, alle grandi produzioni spettacolari composte per la Corte, dagli "autos sacramentales" agli intermezzi comici all’unica commedia burlesca. Si tratta di un universo estremamente variegato, dalla sorprendente ricchezza di registri, che mette in scena una gamma vastissima di emozioni. Un universo che va messo in rapporto con le coordinate storico-culturali e con il sistema drammatico del Seicento, restituendogli al tempo stesso il respiro moderno e anticipatore che lo anima in tante sue espressioni; la scommessa di fondo del volume è infatti quella di strappare il teatro di Calderón alla visione parziale, spesso ideologicamente tendenziosa e filologicamente inesatta, che ancora ne ostacola una fruizione libera da pregiudizi, capace di apprezzarne al meglio la bellezza e le sfumature.

EAN: 9788869734960
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Milano, Marcos y Marcos 1989, cm.13x20,5, pp.193, brossura cop.fig.
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