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#306325 Facsimili
Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, Manoscritto Palatino 313. (Divine Comedy, Poggiali Codex) Imago 2013, cm.21,5x29,5, 236 carte, Applicazione della foglia d’oro a mano, Carta pergamena trattata a mano per il raggiungimento dello stato ottimale di invecchiamento. Legatura eseguita artigianalmente, pelle fiore a concia naturale, borchie metalliche. Cofanetto in tutta tela. Tiratura numerata e limitata di 599 esemplari. Considerata la più antica Commedia miniata conosciuta, contiene 37 preziose miniature attribuite alla bottega di Pacino di Buonaguida, per cui, secondo alcuni critici, s’imporrebbe fin dall’inizio una preminenza di gusto giottesco nell’illustrazione del poema; a suffragare tale ipotesi starebbe l’affermazione del Benvenuto, secondo il quale Dante avrebbe incontrato Giotto a Padova, quando l’artista era impegnato nella Cappella degli Scrovegni e aveva iniziato a dipingere il Giudizio universale, in cui la raffigurazione dei dannati e dell’Inferno trova largo spazio. Il codice Palatino 313, contiene grandissima parte del Commento di Jacopo, figlio di Dante, sebbene spesso le sue chiose siano corrotte e alterate. Quasi ogni chiosa è segnata della sigla Jac (Jacopo). Il codice è scritto in littera textualis, una grafia nata nella Francia del nord nella seconda metà del XII sec. come evoluzione della minuscola carolina.

EAN: 9788890803314 Note: MAncante del commentario.
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#299970 Facsimili
+ Libro de estudio. Con Commentario. Originale (XV sec.) conservato nella Biblioteca Nacional, Vit. 25-3. Millennium Liber 2005, cm.16x23, 400 pagine, 45 miniature a pagina completa. Oltre 500 motivi ornamentali, distribuiti in tutto il codice. Carta speciale in pergamena trattata ed invecchiata. Rilegatura in pelle bulinata su supporto ligneo con incrostazioni in oro e cobalto. In custodia di velluto rosso. Tiratura unica di 550 esemplari, numerati Questo codice, noto anche come Messale di Fernández de Córdoba, è un magnifico esempio di Libro d'Ore secondo l'uso romano. I Libri d'Ore e le devozioni in genere caddero sotto il sospetto al punto che finirono per essere banditi dall'Inquisizione. Questa copia è un caso paradigmatico: il codice, all'epoca posseduto da una signora di nome Teresa, fu sottoposto a censura e come tale appare espurgato, proprio in una delle più popolari preghiere mariane. Il testo barrato è un documento storico attendibile dei pericoli insiti nel dogmatismo e nell'intolleranza. Tale prova testimoniale ne giustificherebbe l'edizione, ma è anche che il volume è una vera opera d'arte. È realizzato con una pergamena molto fine e pigmenti molto raffinati, la tecnica artigianale è eccellente e la sua decorazione e illustrazione sono squisite. Per la sua fattura, il manoscritto è un chiaro esponente del miglior stile internazionale del XV secolo. L'originalità delle miniature sotto forma di pale d'altare caratterizza questo libro d'ore, che nelle sue pagine di testo contiene centinaia di motivi ornamentali, come farfalle, uccelli, draghi, putti, ecc.; Altrettanto bella è la sua attuale rilegatura in pelle sbalzata su tavola intarsiata in oro e cobalto.

EAN: 9788493251666
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#297261 Facsimili
Gateway to the Haggadah. by Marc Michael Epstein with photographs by Oded Antman. Thiis Facsimile edizion is produced in Verona by Stamperia Valdonega, on special paper manufactered by Cartiera Fedrigoni. The handbinding of full leather facsimile and of the commentary volumi in the work of legatoria Recalcati in Milan. This edition is limited to 550 sets, all signed by the artist, 500 numbered 1-500 and 50 to 1-50. The commentary volume is set in Monotype Baskerville and printed by Letterpress on Old Mill paper. Edizione facsimilare con materiale supplementare tra cui un'introduzione e un commento di Marc Michael Epstein, note dell'artista e fotografie in bianco e nero di Oded Antman destinate a illustrare l'ispirazione architettonica del lavoro di Hershberg. Design and illumination by Yael Hershberg, calligraphy by Izzy Pludwinski. 2 volumi. Aryeh Editions-- Stamperia Valdonega 1997, cm.32,5x40, Esemplare con autografo di Yael Hershberg,
EUR 6,000.00
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#290620 Facsimili
L'Opera è costituita dalla riproduzione in facsimile --della lettera di Onorio III di confewrma della regola dei frati Minori (Assisi, Basilica di San francesco, Cappella delle Reliquie). --della Cartula di Assisi . -- della Epistola ad Fratrem Leonem. --Documenti di confromita dell'ìopera, il tutto contenuto in un volume teca, inserito insieme ad un ampio volume di commentario in un cofanetto sagomato. A cura di Stefano Brufani, Enrico Menestò e Grado G.Merlo. Fotografie di Marco Francalancia. Didascalie di Elvio Lunghi, Venezia, Scrinium 2015, 2 Volumi in cofanetto. cm.24x32, pp376 per il volume di commentario. Bassorilievo realizzato su disegno originale dell'artista Francesco Parimbelli. Versione bilingue italiano inglese stampata in 1000 esemplari, nostro 264. 9788896364024
EUR 11,000.00
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EUR 3,900.00
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#290582 Facsimili
In occasione del Grande Giubileo millenario del 2000, l’Archivio Segreto Vaticano inaugura il Progetto Exemplaria Praetiosa affidando a Scrinium la pubblicazione di due documenti papali, affini per funzione ma separati da 700 anni di storia. Si tratta rispettivamente della Bolla di Indizione Antiquorum habet fidem con la quale nel 1300 Bonifacio VIII proclamò il primo Gubileo della storia della Cristianità e della Bolla Incarnationis Mysterium per l’indizione del Grande Giubileo di Giovanni Paolo II del 2000. Per il loro valore storico e il profondo significato simbolico universale, l’Archivio Segreto Vaticano ha disposto la realizzazione, a partire dai documenti originali e dalle matrici dei sigilli pontifici, di una propria emissione ufficiale, unica al mondo. I bellissimi Sigilli papali di Bonifacio VIII e di Giovanni Paolo II, pendenti dalle rispettive bolle, sono stati fedelmente riprodotti operando sulle matrici originali conservate in Vaticano. Realizzazioni per l’archivio segreto Vaticano. Custodia in plexiglas contenente: Sigilli dei Papi. Bolla Antiquorum habet fidem per l’indizione del primo giubileo - Bonifacio VIII (1300). Bolla Incarnationis Mysterium per l’indizione del grande giubileo - Giovanni Paolo II (2000). Venezia, Scrinium Exemplaria Praetiosa I. Esemplari numerati e certificati dall'Archivio Segreto Vaticano. Tiratura mondiale limitata, numerata. esemplare numero 161/2000.
EUR 10,000.00
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EUR 3,500.00
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#288264 Facsimili
Edizione in facsimile limitata di trecentonovantanove esemplari numerati da 1/399 a 399/399 e venti esemplari numerati da I/XX a XX/XX per il mondo intero. L'opera completa è stata cucita e rilegata a mano secondo i metodi tradizionali utilizzando lastre di legno ricoperte di pergamena e incisioni in oro. La pergamena (486 x 688 mm) è impreziosita da foglia d'oro e miniature policrome delle Virtù. Il sigillo del Doge è realizzato in oro patinato a mano (titolo 999,9%), attaccato ad un nastro di seta (rosso e oro) con due elaborate nappe fatte a mano all'estremità. La cassa è in pelle e rilegature in pelle di vitello e presenta eleganti intarsi sul dorso. Questa bella custodia contiene il facsimile del documento e un volume esplicativo (con l'edizione del documento stesso e il suo background storico) in pergamena di capretto con le consuete legature dei documenti antichi. Venezia, Scrinium 2009, cm.30x47, Exemplaria Praetiosa II . Archivio Segreto Vaticano. Stampato da "Art Colour Printing", Roma, Italia su carta Magnani di Pescia Acqueforte 200 g. Nostro esemplare n.90/299. Scelta per il suo particolare valore tra quelle conservate e relative al territorio veneto, la pergamena originale datata 1586 è custodita da secoli presso l'Archivio Vaticano. Questo documento (riferimento d'archivio AA, Arm. I-XVIII, 1302) fu offerto dal doge veneziano Pasquale Cicogna (1585-1595), valoroso uomo d'affari e d'armi, duca di Candia e Rettore di Cipro, a nome della Serenissima Senato di papa Sisto V, quale magnifica residenza del suo oratore nel governo veneziano, il palazzo di proprietà della famiglia Gritti, già residenza del doge Andrea Gritti (1533-1538), "in contrata Sanctae Iustinae, penes ecclesiam Sancti Francisci super Campo" dove visse (in piccola parte) il Nunzio Apostolico a Venezia. Il sigillo d'oro del Doge Pasquale Cicogna è unito al documento da un filo di seta rossa percorso da fili d'oro. Conservata da secoli nell'Archivio Segreto, la famosa collezione di sigilli d'oro vaticani è tra le più importanti al mondo. Re, Principi e Imperatori hanno inviato nel corso dei secoli i loro messaggi ai Papi, corroborando i documenti con il loro sigillo in segno di devozione, che nelle occasioni speciali era d'oro. Questa edizione esclusiva e unica guiderà i suoi fortunati possessori in un viaggio indietro nel tempo, alla Venezia dei Dogi. Il documento finemente miniato è stato scelto per la sua eccezionale opera artistica, ed è corroborato dallo splendido sigillo d'oro del Doge Pasquale Cicogna; la preziosa edizione critica darà al fortunato possessore dell'"Esemplare" l'occasione di conoscere la storia storico-politica della Serenissima Repubblica e la ricchezza del carteggio dei Dogi e l'ampio valore e preziosità dei suoi contenuti.

EAN: 9788885042414
EUR 9,000.00
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EUR 3,400.00
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#282341 Facsimili
Incunabolo veneziano di Vindelino da Spira del 1470, nell’esemplare Della Biblioteca Civica Queriniana di Brescia, con figure dipinte da Antonio Grifo, Inc. G V 15. Commentario al facsimile a cura di Giuseppe Falasso, Giordana Mariani Canova, Ennio Sandal. pp.224. Un vol. in facsimile di mm. 267 × 176, di cc. I + 155 (= pp. 312), rilegato in piena pelle con capitelli e tagli in colore, fregi e incisioni in oro e a secco sui piatti e sul dorso, in custodia in plexiglass. Il facsimile è accompagnato da una cartella extra contenente pagine cadute nell esemplare queriniano recuperate dall'esemplare della Bibl. Trivulziana di Milano Triv. Petr. 49. Roma, Salerno 2017, cm.21x28, Tiratura in 499 esemplari.

EAN: 9788869732201
EUR 4,300.00
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#282193 Facsimili
Il volume “Opere Italiane” raccoglie tutte le opere in volgare di Francesco Petrarca: il Canzoniere, i Trionfi e le Rime estravaganti. Il manoscritto 924 della Biblioteca Casanatense è uno dei primissimi codici a custodire, in maniera così completa e organica, l’opera del grande poeta. L’importanza di questo manoscritto risiede in particolare nella presenza di componimenti che non trovano riscontri in nessun’altra testimonianza coeva, a cui si aggiunge la “cura scientifica” del testo, ribadita dalle annotazioni e dai commenti al testo originale fatti nei decenni seguenti. Rome, Biblioteca Casanatense, Ms. Casanatense 924. L'opera si compone del libro facsimile e del commentario. Modena, Franco Cosimo Panini 2006, 2 volumi. cm.16x25, legatura in tutta pelle con incisioni a secco, per il volume di facsimile, legatura editoriale cartonata e sopracoperta figurata a colori per il commentario. Commentario a cura di Emilio Pasquini e Paola Vecchi Galli. Con un saggio di Carl Appel. Coll.La Miniatura. Edizione limitata in 500 esemplari. Il codice, realizzato nella seconda metà del Quattrocento nell’area del Veneto, aveva con ogni probabilità una committenza di alto rango, come dimostrano la qualità della pergamena, il regolare specchio di scrittura e la raffinatezza delle iniziali decorate. Al prestigioso materiale del manufatto si aggiunge la “cura scientifica” del testo, ribadita dalle annotazioni e dai commenti al testo originale fatti nei decenni seguenti: nel giro di un centinaio di anni, il manoscritto si trasformò infatti da libro di lettura (per il committente) a oggetto di studio e collettore di rarità. Tutto il codice è percorso da tracce di decorazione “all’antica”, cioè di una scrittura e dell'ornamentazione d’apparato che si affermano nel Quattrocento sulla scia di Leon Battista Alberti e Andrea Mantegna. A rendere il codice 924 della Casanatense un vero e proprio unicum è la presenza, al termine del volume, di due fogli contenenti poesie estravaganti che in parte si sovrappongono e in parte ampliano il contenuto dell’opera: di alcuni di questi componimenti non esistono altre testimonianze, pertanto potrebbero costituire le uniche copie da originali petrarcheschi. Il codice – di cui sono del tutto ignote del vicende storiche – venne acquistato nel 1763 a Roma presso il libraio e stampatore Venanzio Monaldini.

EAN: 9788882908041 Note: Volumi incellofanati nuovi, mancante del cofanetto.
EUR 850.00
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EUR 290.00
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#261234 Facsimili
Riproduzione integrale in oro zecchino 23kt su cartaPergamena®. Miniature nel pittore e miniatore Apollonio di Giovanni (Firenze 1415-1465). Codice Strozzi 174 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze. Modena, Art Codex L'Atelier del Codice Miniato 2013, cm.13,7x21,7, 49+2 carte (102 pagine) con 23 miniature a tutta pagina realizzate con foglia d'oro zecchino 23kt Copertina in vitello rosso pieno fiore, conciato al vegetale in fossa, con impressioni a secco e in oro. Legatura interamente eseguita a mano, nel rispetto della profilatura delle pagine e della fogliazione. Tiratura limitata di 999 copie numerate e certificate. L'opera è custodita in un prezioso cofanetto con vetro profilato in oro. Nel 1571 la Biblioteca fu aperta al pubblico per volere del granduca Cosimo I nel suo mirabile, seppure incompiuto, allestimento michelangiolesco. I due aggettivi che la qualificheranno da allora nei secoli, Medicea e Laurenziana, attestano la primitiva origine signorile e la collocazione nel complesso di San Lorenzo. I codici, che costituivano la biblioteca privata dei Medici, disposti sui plutei (banchi) e spogliati delle loro coperte originarie ricevettero una veste uniforme in cuoio rossastro alle armi Medicee. Le catene, che ancora essi conservano, testimoniano gli usi della consultazione e la preoccupazione dei bibliotecari per la loro conservazione. Il primato della Biblioteca Medicea Laurenziana, con i suoi circa 11.000 manoscritti, si basa sulla coincidenza di due fattori, ambedue straordinari: la specificità delle raccolte e la natura dell’edificio contenitore, progettato e in parte realizzato da Michelangelo Buonarroti.
EUR 5,700.00
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#260380 Facsimili
Edizione tedesca in facsimile dell’incunabolo xilografico, noto come l’Esopo di Ulm, stampato da Johannes Zainer nel 1476, appartenente alla collezione «Otto Schäfer» di Schweinfurt. L’incunabolo, interamente colorato a mano è una rarità assoluta della bibliofilia (oltre a questo, si conosce soltanto l’esemplare di Vienna). Con commentario italiano di 96 pagine, con testi di Peter Amelung, direttore della Württembergische Landesbibliothek di Stoccarda, e di Claudio Fraccari, oltre ad una selezione di 26 favole esopiche tradotte da C. Fraccari. Ulm Aesop. Modena Il Bulino edizioni d'arte 1995, cm.22,5x30,5, pp.550, 191 illustrazioni xilografiche colorate rilegatura in pelle nappata, in cofanetto. Tiratura è di 800 esemplari in numeri arabi e 80 in numeri romani.

EAN: 9783927506039
EUR 2,500.00
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EUR 800.00
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#260369 Facsimili
Archivio Diocesano di Mantova. Il commentario contiene i saggi di Giusi Zanichelli, Federica Toniolo, Giancarlo Manzoli, Giuse Pastore e Giancarlo Malacarne. Modena, Il Bulino edizioni d'arte 2012, cm.26x39,6, 380 carte copertina decorata con pietra e rombo di ottone, in cofanetto con volume di commentario. La tiratura unica e irripetibile a livello mondiale è di 499 esemplari. Il Messale della cattedrale di Mantova venne realizzato tra il 1442 e il 1465, negli anni inziali dell’età aurea di quella Mantua felix che seppe farsi promotrice di meravigliose testimonianze dell’incipiente Rinascimento italiano. A Mantova operano già Leon Battista Alberti, Pisanello e Vittorino da Feltre, ai quali presto si aggiungono Andrea Mantegna, Girolamo da Cremona e Luca Fancelli. Il Messale di Mantova fu commissionato nel 1442 da Gian Lucido Gonzaga, vescovo di Milano poi cardinale, a Belbello da Pavia, considerato il maggior interprete della miniatura tardogotica italiana, già al servizio dei Visconti per completare il celebre Offiziolo, lasciato incompiuto da Giovannino de Grassi. Con la scomparsa del committente (1448), il lavoro di decorazione e di scrittura (affidata a Pietro Paolo Marono, poi calligrafo anche della Bibbia di Borso d’Este) subì varie interruzioni e per quasi un decennio rimase incompiuto. La ripresa dei lavori sul Messale è ascrivibile alla ferma volontà di Barbara di Brandeburgo-Gonzaga che, dal 1459, avoca a sé ogni competenza sul manoscritto. Sarà Andrea Mantegna a suggerire a Barbara il nome del miniatore che dovrà portare a termine l’ambizioso programma artistico del Messale: quello del giovane Girolamo da Cremona, suo seguace, aperto ai nuovi stilemi del Rinascimento e già collaudato aiutante di Taddeo Crivelli, miniatore della Bibbia di Borso d’Este. Fin dai primi studi novecenteschi sul Messale è stata evidenziata la mano di un terzo miniatore, rimasto anonimo, ma probabile collaboratore di Mantegna e seguace del nuovo gusto importato a Ferrara da Rogier van der Weyden sul finire degli anni Quaranta. Sono soltanto tre le carte attribuibili a questa mano e databili intorno al 1449-1450, probabilmente commissionate dalla marchesa Paola Malatesta, moglie di Gianfrancesco Gonzaga. Il Messale, manoscritto miniato della cattedrale di Mantova, è un codice su pergamena, nel formato di mm 395 × 262, che si compone di 380 fogli (760 pagine). Il codice è mutilo a c. 380; quasi certamente manca l’intero fascicolo di chiusura, probabilmente sottratto nei primi anni del Novecento unitamente a quattro fogli miniati, poi recuperati e reinseriti. Dal 1983 il Messale è stato restituito definitivamente dallo Stato italiano alla Cattedrale di Mantova, legittima destinataria dell’opera già per volontà del cardinale Francesco Gonzaga, figlio di Barbara, volontà confermata nel ’500 dal cardinale Ercole, figlio di Isabella d’Este. Lo stato di conservazione è buono, frutto del restauro del 1991 ad opera dell’Istituto Centrale del Restauro, e del succesivo intervento di restauro e consolidamento finanziato dal Bulino e attuato dall’Antica Legatoria Gozzi (2008), proprio in concomitanza con la campagna fotografica per il facsimile. Il testo liturgico in latino è scritto in semigotico italiano con inchiostro nero e titoli e rubriche in rosso; notazione quadrata nera su tetragramma rosso per il corredo musicale. Nel codice si fa ampio uso di lapislazzuli e oro in lamina; la decorazione si articola in: 6 carte del Calendario, con fregi sul lato esterno; 68 miniature di diverso formato; 2 grandi iniziali figurate; 7 carte con ampi fregi sui quattro lati; oltre 2000 iniziali decorate di norma poste su tre righe; centinaia di iniziali di capoverso con ornati a penna. L’edizione in facsimile è stata autorizzata dalla Diocesi di Mantova in base alla convenzione sottoscritta con Il Bulino nel luglio 2008, previo parere favorevole della Soprintendenza regionale della Lombardia, ai fini anche della slegatura e scucitura del codice per compiere alcuni necessari interventi di restauro e di consolidamento. Ciò ha permesso di attuare la campagna fotografica in condizioni ideali e con strumenti tecnologici all’avanguardia. Al restauratore Pierangelo Faggioli è stato affidato anche il compito di dotare il codice di una nuova legatura in velluto cremisino (che sarà ripetuta dallo stesso legatore per il codice in facsimile), più consona alla storia documentata del manoscritto e più idonea alla sua fruibilità e tutela.

EAN: 9788886251969
EUR 12,500.00
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EUR 4,300.00
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#254634 Facsimili
Il ms. Palatino 556, straordinario prodotto della cultura delle corti padane, porta la data del 20 luglio 1446; fu realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori. Commentario di Cardini, Roberto; Delcorno Branca, Daniela; Bertolini, Lucia; Faietti, Marzia; Hoffmann, Annette; Tordella, Piera Giov Roma, Treccani 2009, cm.20x27,5, pp.348, 289 disegni. facsimile con legatura in velluto, contenuto insieme al commentario in una teca rilegata in pelle. Edizione in facsimile e commentario. Edizione limitata in 750 esemplari. Il manoscritto Palatino 556 (Tavola Ritonda) si inserisce nella tradizione letteraria e illustrativa del ciclo bretone, legato alla mitica figura di Artù e ispirato alle vicende cavalleresche di argomento amoroso. Il genere, sorto nell’Alto Medioevo e affermatosi in Francia, si diffuse in Italia dall’inizio del XII secolo, e la sua fortuna continuò anche nei secoli successivi. Nelle biblioteche signorili, in particolare dell’Italia settentrionale, abbondavano i manoscritti illustrati che rievocavano le avventure della civiltà cortese-cavalleresca, e il loro successo è testimoniato dalla grande quantità di codici pervenuti fino a noi. Il ms. Palatino 556, straordinario prodotto della cultura delle corti padane, porta la data del 20 luglio 1446; fu realizzato dal copista Zuliano degli Anzoli e dai suoi collaboratori. Si tratta di un’opera di grande fascino sia sotto il profilo letterario sia dal punto di vista artistico. Quanto ai contenuti, il testo rielabora le storie connesse all’epopea arturiana, incentrate sulla ricerca del Santo Graal e sulle imprese dei cavalieri della Tavola Rotonda, intrecciate alle vicende amorose di Lancillotto e Ginevra e di Tristano e Isotta. La redazione in volgare dialettale è arricchita da un cospicuo apparato illustrativo costituito da 289 disegni, eseguiti quasi esclusivamente a penna, che commentano il racconto, visualizzandolo in sequenza narrativa a ogni pagina. La presenza di tali disegni, distribuiti su 171 carte, accresce l’importanza che il codice riveste nell’ambito dell’illustrazione dei romanzi arturiani. Per la loro attribuzione sono state avanzate varie ipotesi che riguardano due esponenti della famiglia Bembo – Bonifacio, il più famoso tra i pittori della famiglia, e Ambrogio, noto come miniatore , oltre allo stesso Zuliano degli Anzoli. Riguardo alla committenza, è stato possibile formulare delle ipotesi sulla base di alcune caratteristiche iconografiche del codice: così, la particolare attenzione posta nell’illustrazione della liturgia del Santo Graal ha suggerito un legame diretto con i Gonzaga, mentre la raffigurazione ricorrente del ghepardo con collare e guinzaglio ha indotto a ricercare il committente nella cerchia delle famiglie cremonesi o nel contesto della famiglia viscontea; motivi prevalentemente legati all’araldica e agli stretti rapporti con la corte milanese hanno invece fatto ipotizzare una committenza di ambito parmense, nella persona di Pier Maria Rossi (1413-1482), conte di Berceto e di Corniglio, marchese di San Secondo. All’approfondimento delle problematiche legate ai diversi aspetti del codice è dedicato il volume di saggi, curato da Roberto Cardini, che accompagna l’edizione in facsimile della Tavola Ritonda. Il volume si apre con il contributo di Daniela Delcorno Branca sulla specificità del Palatino 556 nell’ambito della tradizione arturiana italiana; seguono l’imponente saggio linguistico di Lucia Bertolini sull’influenza esercitata nella redazione del codice dalla lingua del copista; lo studio storico-artistico condotto da Marzia Faietti sul complesso rapporto tra testo e immagine; l’accurata indagine iconografica di Annette Hoffmann sui rapporti del codice con l’illustrazione figurativa precedente e coeva, e sulle novità che esso presenta. L’analisi degli aspetti tecnici della scrittura, quali le tipologie degli inchiostri, le loro combinazioni e la dinamica delle varie fasi del disegno è invece affrontata da Piera Giovanna Tordella, cui fa seguito lo studio di Adriana Di Domenico sulla committenza. Completano il volume la descrizione codicologica del manoscritto e un’accurata trascrizione del testo.
EUR 7,000.00
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EUR 2,200.00
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#235749 Facsimili
Pierpont Morgan Library, New York, M.1044. Luzern, Faksimile Verlag 2005, cm.33x42, pp.256, 87 grandi scene dipinte, 126 grandi capilettera miniati in oro. Rilegatura come dall'originale, in tutta seta con gigli di Francia in oro. Edizione limitata in 980 esemplari. Commentario in Francese e tedesco di Yves Christe.; D’Escayrac-Lauture, A.; William Voelkle; Francois Avril. Con Commentario. This work not only represents the most famous record of medieval hunting, but also is an impressive documentation of natural history. The work was made around 1387 and is one of the finest manuscripts ever made in the Middle Ages. Shining gold and glowing colours testify to the high quality of work being produced in the Bedford Masters workshop. The most celebrated hunting book of medieval times: Gaston III, count of Foix and Béarn in the south of France, wrote his “Livre de chasse”, or Master of Game, in the years 1387–1389. This work not only represents the most famous record of medieval hunting, but may also be considered as one of the most interesting testimonies to the cultural history of its time. Gaston de Foix, because of his bright blond hair also called “Phoebus” after the Greek sun god, describes in his four-part hunting book not only the then common forms of hunting, but also presents an impressive natural history, which – long before the times of the empiric sciences – was based on the extensive observation of different species and used as a text book well into the 19th century. The Facsimile:Gaston Phoebus - The Master of Game is published as a faithful Fine Art Facsimile limited edition in the format of 38.5 x 28.6 cm. The fact that this edition is strictly limited to only 980 hand-numbered copies makes the Master of Game an exclusive masterpiece of book art world-wide and an item with rarity value. 87 vivid miniatures, richly ornate with gold leaf and brush gold, 126 imaginative large initials, as well as abundant scrollwork made of shining golden, red and blue foliage make the 128 folios a perfect background for the whole splendour of French bibliophile collection in the Gothic period. Written in a wonderful, if not perfect textura script, the French text has remained clearly legible to this day. In their commentary, Yves Christe (Geneva), Antoine d'Escayrac-Lauture (Kasteel Westerlo), William Voelkle (New York) and Francois Avril (Paris) present a comprehensive historic and art-historic analysis of the work. Thanks to the complete transcription and translation of the French text, today's readers may also immerse themselves in the aristocratic culture of the Middle Ages. Both the facsimile and the commentary volumes are presented in a protective case of acrylic glass. Binding: The binding of the Fine Art Facsimile edition is modelled on a blue silk binding from the library of King Louis XII. The fine silk was especially woven for this purpose and embroidered with golden lilies, the emblem of the French royal dynasty. Last but not least, the noble impression of the volume is perfected by the use of fine parchment with which the bookbinder covers the spine.

EAN: 9783856721008
EUR 7,500.00
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EUR 2,500.00
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#235042 Facsimili
Edizione Facsimile del manoscritto miniato su pergamena ms. 1853. Autorizzata dalla Biblioteca Civica di Verona. A cura di R. Bini. Modena, Il Bulino Edizioni d'Arte 2007, 2 volumi con legature in pelle, in cofanetto. Facsimile cm.18x25. Commentario cm.17,5x24,5. Tiratura limitata di 600 esemplari. Il nostro esemplare è accompagnato da un ulteriore cartella contenente la preghiera in volgare veronese del XIII secolo, cartella ideata per essere unicamente donata a Sua Santità Benedetto XVI. Il caloroso gradimento espresso dal Ponteficeha indotto l'editore a realizzare altri esemplari da riservare ai collezionisti più affezionati, integrando il testo originale con la trascrizione e con un particolare di una carta miniata del codice. l manoscritto 1853 della Biblioteca Civica di Verona è un codice miniato su pergamena risalente alla seconda metà del XIII secolo. Misura mediamente 17 × 24 cm ed è composto da 42 carte, corrispondenti a 84 pagine. Le prime due carte, in scrittura gotica semicorsiva, contengono la Preghiera alla Vergine, una delle più antiche laudi in volgare veronese. Il resto del codice, interamente illustrato, tramanda i testi, in scrittura gotica rotunda, delle due leggende di San Giorgio di Cappadocia (cc. 3r-26r) e di Santa Margherita d’Antiochia (cc. 27r-37v); in chiusura due miniature a piena pagina: Cristo in maestà con i quattro evangelisti e San Cristoforo. Il manoscritto fu acquistato dalla Biblioteca Civica nel 1881 per 200 lire dell’epoca. Una nota di possesso ne denuncia la provenienza dal monastero di Santa Maria Maddalena, al quale era stato assoggettato fin dal 1350 quello di osservanza francescana di Santa Maria delle Vergini che, fra il Due e il Trecento, accoglieva molte giovani dell’aristocrazia veronese, compresa una fanciulla della famiglia Della Scala, dominante in città, cui era toccata in sorte la vita monastica. Ciò ha fatto supporre agli studiosi che il codice, viatico per una vita di intensa spiritualità, abbia accompagnato nel convento delle clarisse una giovane nobile veronese. Uno straordinario racconto per immagini. L’importanza artistica del manoscritto è dovuta all’eccezionale ciclo delle 78 miniature che illustrano le leggende di San Giorgio e di Santa Margherita. Ne risulta uno straordinario racconto per immagini, la cui peculiarità strutturale è il costante rapporto tra testo e immagine. Se ciò conferma una delle tipicità della miniatura medievale – specie nei manoscritti di carattere religioso e liturgico in funzione anche di una comprensione “in diretta” del messaggio divino – l’apparato miniatorio del codice, peraltro ottimamente conservato, si eleva per l’inusuale e incomparabile ampiezza e per i nessi stilistici con gli affreschi veronesi dello stesso periodo e per la palpabile influenza della pittura bolognese. Leggenda di San Giorgio. Ben cinquantacinque miniature accompagnano la leggenda del tribuno Giorgio di Cappadocia, dal momento in cui dichiara all’imperatore Daciano la propria fede cristiana a quando, dopo sette anni di tormenti, viene decapitato. L’immagine che chiude la leggenda è quella più nota: san Giorgio a cavallo trafigge con una lancia il drago, tenuto al guinzaglio dalla principessa. Più tardi, intorno al 1435, sarà Pisanello a riprendere il tema per l’affresco nella chiesa veronese di Sant’A­nastasia. Leggenda di Santa Margherita. Ventun miniature decorano la leggenda di santa Margherita, pastorella di Antiochia, di cui s’invaghisce il pre­fetto Olibrio. Il rifiuto della fanciulla è considerato atto di ribellione verso il potere imperiale romano e dunque essa è barbaramente tor­turata e man­data a mor­te. La storia della santa ha costituito uno dei sogget­ti prediletti dell’arte cristia­na, sia a O­­rien­te (affreschi del X secolo nelle chiese di Goreme, in Cap­pa­docia) che in Oc­cidente (celebre il dipinto di Tiziano del 1550).

EAN: 9788886251662
EUR 2,500.00
-60%
EUR 990.00
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#234963 Facsimili
L’edizione in facsimile: La Cosmographia, in tiratura unica ed esclusiva di 499 esemplari numerati e certificati, è stampata con i rigorosi criteri del facsimile su apposita carta 250 grammi nel formato atlantico dell’originale. L’edizione ripropone nel codice le 27 grandi tavole geografiche, mentre il testo teorico tolemaico è riprodotto integralmente a colori nel volume di commentario (272 pp. nel formato 24 × 32 cm), preceduto da un saggio di Laura Federzoni e dalla nota codicologica di Mauro Bini. Le tavole sono commentate da Annalisa Battini. Codice e commentario sono custoditi in un elegante cofanetto in seta con impressioni. Biblioteca Estense, Modena. Lat. 463 = a.X.1.3. Modena, Il Bulino Edizioni d'Arte 2003, cm.31x45, Coll.Ars illuminandi. La Cosmographia è opera basilare dell’Umanesimo, della sua sete di cultura e di scienza, anticipatrice degli ideali del Rinascimento e dell’età delle grandi scoperte geografiche. Il primo atlante universale: La tradizione tolemaica, codificata nei manoscritti greci, fu riscoperta nel Quattrocento quando a Firenze, capitale intellettuale e artistica, si sviluppò quella ricerca scientifica e cartografica che segnò l’età delle grandi scoperte geografiche. Nelle botteghe fiorentine vennero compilati e miniati i più bei Tolomei della storia dell’arte e della scienza e i potenti del Rinascimento – da Borso a Federico da Montefeltro, da Mattia Corvino d’Ungheria a Luigi XII di Francia – fecero a gara per entrare in possesso di questi mirabili codici, rilegati in finissima pelle di vitello, con le belle miniature a bianchi girari e con le ventisette carte del mondo. Il codice estense, miniato su pergamena, si compone di 128 carte di cm 45 × 31. Fu acquistato nel 1466 da Borso d’Este, al quale è dedicato, direttamente dall’autore, l’umanista tedesco Nicolò Germanico. La Cosmographia tolemaica, nella versione latina di Jacopo Angelo da Scarperia, è corredata dalle tradizionali 27 tavole geografiche a doppia pagina (45 × 62 cm) rinnovate dall’autore con l’adozione della proiezione trapezoidale. La prima delle 27 carte raffigura l’ecumene; le successive, precedute da un testo esplicativo, illustrano le singole regioni terrestri allora conosciute. L’apparato cartografico della Cosmographia va considerato come uno dei monumenti della creatività dell’uomo, in un’epoca dove arte e scienza erano spesso intimamente correlate. La prima carta del manoscritto è di dedica a Borso d’Este, grande collezionista e committente di codici miniati, che ripagò l’autore con ben 100 fiorini d’oro. L’Atlante di Borso d’Este Lo straordinario cimelio della Biblioteca Estense costituisce una delle più importanti opere dell’arte cartografica rinascimentale, testimone dell’interesse scientifico e politico per la conoscenza del mondo, documento fondamentale per incentivare e supportare le spedizioni di terra e di mare alla ricerca di nuovi popoli e di leggendarie ricchezze. L’Atlante di Borso, per la sua voluminosità e per la sua raffinatezza artistica, era un’opera di rappresentanza e non certo di consultazione (attestato peraltro dall’ottimo stato di conservazione), ma l’acquisizione in una delle biblioteche più famose collocava la nuova scienza geografica tra le materie di maggior importanza e attrattiva per l’uomo del Rinascimento. La legatura originaria del codice è andata perduta. L'editore Su indirizzo della Direzione della Biblioteca ha provveduto alla creazione di una nuova copertina in pelle naturale di vitello, con l’impressione a secco e in oro zecchino di un fregio a bianchi girari e del titolo, al fine di dotare l’esemplare estense, e così l’edizione in facsimile, di una veste rispondente a quella quattrocentesca e consona all’importanza storica e artistica del cimelio.

EAN: 9788886251532
EUR 5,000.00
-62%
EUR 1,900.00
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#234946 Facsimili
L’edizione in facsimile del Liber Physiognomiae è stata realizzata in concomitanza con il restauro e con la dotazione della nuova copertina in pelle. L’opera è stampata su carta «Accademia» Fabriano, che richiama il supporto dell’originale. I due fogli membranacei sono riproposti su carta pergamenata. La cucitura e la legatura in pelle di vitello con impressioni a secco sono opera di provetti artigiani. Il commentario, di 64 pagine rilegate in brossura, contiene l’integrale trascrizione del testo latino e relativa traduzione, a cura di Paola Di Pietro Lombardi, un saggio storico-codicologico della stessa autrice, lo studio artistico di Leandro Ventura e quello storico di Daniele Bini. Codice, commentario e certificato di garanzia numerato sono custoditi in cofanetto. Modena, Il Bulino Edizioni d'Arte 2000, cm.22x29, pp.70, Tiratura unica in 999 esemplari numerati. 1440 ca., composto di II + 35 + II carte = 70 pagine, numerate a stampiglia rossa da I a LXX, due carte con astrolabi piani e «volvelle» per la ricerca dell’oroscopo e due pergamene; formato 22x29 cm, legatura in pelle, testo latino in gotico rotondo. Il Liber Physiognomiae è una miscellanea di trattati medico-astrologici medievali, rivisitati in età umanistica. Autore dei testi, miniatore e committente rimangono ancora ignoti. Alle descrizioni sui giorni e sulle stagioni seguono i dodici segni dello zodiaco, raffigurati uno per pagina assieme al testo degli oroscopi, che delineano il carattere e gli eventi positivi e negativi dell’uomo e della donna in relazione al periodo di nascita; i disegni acquarellati del fondo pagina rappresentano gli influssi dei pianeti sul genere umano. Le parti centrale e finale del codice comprendono tavole genealogiche, interpretazioni astrologiche del sogno biblico del profeta Daniele e i suggerimenti medici di Pietro d’Abano, le cui lezioni nel primo Trecento all’Università di Padova si rivelano come le fonti dirette o ispiratrici del Liber. Le dodici tavole con i disegni acquarellati sono opera di un miniatore di area pisanelliana. Prevale l’attribuzione a un artista patavino (anche per i diretti riferimenti agli affreschi del Guariento agli Eremitani), tuttavia recenti ipotesi, non comprovate ma suggestive e forse verosimili, propongono una possibile comittenza per il marchese Leonello d’Este.

EAN: 9788886251396
EUR 1,450.00
-66%
EUR 490.00
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#234916 Facsimili
Edizione facsimilare con Commentario italiano, con asbract in inglese e tedesco di Milano, Ernesto; Cvetnic, Sanja; Fidalgo, Manuela; Di Pietro Lombardi, Paola; Malacarne, Giancarlo. Lisbon, Museu Fundação Calouste Gulbenkian, L.A. 149. Zagreb Strossmayerova Galerija, nn. 339-352. Modena, Il Bulino Edizioni d'arte 2002, cm.17x26, Coll.Ars Illuminandi. L’edizione in facsimile , unica e irripetibile in 999 esemplari numerati. l codice, "l’ultima creazione veramente straordinaria della miniatura ferrarese", fu commissionato dal duca Alfonso I al miniatore Matteo da Milano. Appartenuto alla Biblioteca modenese fino al 1859, fu asportato dagli Estensi (assieme alla Bibbia di Borso e al Breviario di Ercole, con i quali costituiva una trilogia di capolavori miniati di assoluta eccellenza) e conservato come patrimonio della casa d’Austria-d’Este nell’esilio di Vienna; il corpo del manoscritto, privato delle 14 miniature di Zagabria, fu acquistato sul mercato antiquario dal collezionista armeno Gulbenkian per la sua Fondazione, ora a Lisbona.

EAN: 9788886251501
EUR 3,900.00
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EUR 1,500.00
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#230942 Facsimili
Il volume contiene la riproduzione integrale del Il Salterio di St. Albans. Le pagine, i fogli di guardia e il colophon per la certificazione sono fustellate con taglio dorato. La stampa è in carta pergamenata Luxor a 4 colori più oro in polvere e lamina dorata. La rilegatura è in pelle con stampa a secco e 5 cordoli nel dorso, interamente eseguita a mano, risguardi in carta pergamenata, capitelli in pelle e fermagli dorati. L'opera, accompagnata da un volume di Commentario, è custodita in un prezioso cofanetto a marmotta interamente ricoperto in pelle con doppio scomparto per contenere i due volumi sovrapposti, interno rivestito in seta vendôme, piatto anteriore con imbottitura e titoli e fregi in oro. Roma, Treccani Istituto per l'Enciclopedia Italiana 2007, 1 vol.di facsimile e 1 di commentario, cm.21x29, commentario pp.280, facsimile di 417 carte in gran parte con ampie miniature. contenuto in una confezione in pelle con scomparto. Splendida legatura in tutta pelle con impressioni a secco e a sbalzo, 5 nervi al dorso. Esemplare 481/750 di una tiratura complessiva di 1125 esemplari. Manoscritto HS St. God. 1 della Dombibliothek Hildesheim proprietà della Basilica di St. Godehard a Hildesheim e carta M694 conservato presso lo Schnutgen Museum di Colonia.
EUR 12,400.00
-62%
EUR 4,700.00
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#222311 Facsimili
L’opera è accompagnata da un volume di commentario: Saggi storici, di circa 220 pagine di formato 13 x 23 cm, ed è custodita in un prezioso cofanetto interamente ricoperto in pelle doppio scomparto interno per contenere i due volumi sovrapposti, interno rivestito in seta vendôme, piatto anteriore con imbottitura e titoli in oro fino, con al centro un’impressione a secco che riproduce l’aquila Treccani. Manoscritto conservato a Roma presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana. 55.k.16 (Cors. 1232). Roma, Treccani 2007, cm.11x19,5, pp.300, 7 miniature a tutta paginaa colori , 20 iniziali miniati e più di 20 iniziali decorate. Piegatura e cucitura manuali, dorsatura, confezione della copertina in velluto verde con medaglione centrale e chiusure in argento. Stampa del facsimile su carta pergamenata Luxor delle Cartiere Fedrigoni. Riproduzione dell’oro in polvere e in pasta; oro in lamina 22k, rigature a secco. Tiratura limitata di 750 copie numerate. ll Libro d’ore di Margherita d’Austria e Alessandro de’ Medici, conservato presso la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana (ms. 55.K.16), si inserisce nella serie dei codici di pregio pubblicati dall’Istituto della Enciclopedia Italiana per un pubblico di studiosi e cultori del libro antico. Il manoscritto venne commissionato da Alessandro, primo duca di Firenze, per l’ancora tredicenne sposa Margherita, figlia naturale dell’imperatore Carlo V e quasi certamente scritto e illustrato dopo il 1532, dato che i ritratti di Alessandro che vi compaiono sono accompagnati dal titolo di dux, riconosciutogli ufficialmente a partire da quella data.
EUR 5,000.00
-62%
EUR 1,900.00
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#212574 Facsimili
CONTENUTI:- Calendario (cc. 1-13) Ufficio del tempo (cc. 14-274) Rubricae ad informandos pusillos (cc. 278-285) Salterio e inni (cc. 286-400) Comune dei santi (cc. 401-448) Ufficio dei defunti e della Vergine (cc. 449-467) Proprio dei santi (cc. 468-831). Un volume di cm.21,5x28, (esterno: cm.22,5x30), di carte 834 + 1 (= 1670 pagine).Con 120 miniature a piena pagina e 1550 con motivi vegetali, animali, di insetti e archittetonici. Rilegato in velluto di seta rosso montato su tavolette lignee; cucitura a mano su cinque spaghi, con indorsatura a tondo e creazione di due capitelli; tagli in oro, con bulinatura eseguita manualmente a piccoli ferri; applicazione ai due piatti di fregi dorati, rigorosamente conformi agli originali, cui sono fissate cinghiette in cuoio rivestite in velluto per il serraggio del volume; guardie e controguardie in tessuto. Presentazione in custodia idonea a valorizzare il pregio del manufatto, con unita una fascia d’appoggio per l’apertura. Opera corredata da un catalogo con una prima sommaria informazione sul codice. Tiratura mondiale di 750 esemplari. Ms. Lat. I 99 = 2138 della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Roma, Salerno Editrice 2009, Coll.Codices Mirabiles,6. Esemplare in perfetto stato. Mint Copy. Il codice noto come «Breviario Grimani» è indiscutibilmente uno dei massimi, se non il massimo capolavoro dell’arte della miniatura fiamminga del Rinascimento. Di committenza incerta, posseduto da Margherita d’Austria, venne acquistato intorno al 1520, per ben 500 ducati d’oro, dal Cardinale Domenico Grimani, che, lasciandolo in eredità alla Serenissima Repubblica di Venezia, vincolava il lascito alla condizione che il codice venisse “mostrato solo a persone di straordinario riguardo e in circostanze eccezionali”. Il «Breviario Grimani» ha fatto parte fino al 1781 del «Tesoro di San Marco». Il codice, ricco di ben 835 carte (= 1670 pagine), è preziosamente rilegato in velluto cremisi e decorato ai piatti con eleganti cornici finemente cesellate che racchiudono cartigli e medaglioni raffiguranti il Doge Antonio Grimani e il Cardinale Domenico, tutti in bronzo dorato. Caratteristica straordinaria di questo codice miniato è non soltanto il numero e la qualità delle miniature a piena pagina (120), ma la scelta dei temi, estremamente varia e suggestiva, con alternanza di soggetti religiosi e profani e la ricca ornamentazione di tutte la pagine. La scrittura, introdotta spesso da capilettera ornati di varia grandezza, è chiara ed elegante, generalmente a sua volta arricchita da elementi decorativi. Il tutto è impreziosito da un impiego esteso, ma sempre sobrio e delicato, dell’oro.

EAN: 9788884026583
EUR 22,000.00
-65%
EUR 7,500.00
Disponibile
#198016 Facsimili
Firenze, Vallecchi Ed. 2002, cm.27,5x38,5, pp.446, miniature a tutta pagina e a mezza pagina - iniziali miniate - bordo riccamente decorato. Contenuto in un'elegante scatola di plexiglas, ha una rilegatura artigianale con piatti lignei rivestiti in pelle e impressioni in oro a caldo. Carta speciale appositamente realizzata dalle Cartiere Miliani di Fabriano Tiratura limitata di 700 esemplari. Il Messale Borgia, detto anche "de' Medici", uno dei più significativi manoscritti liturgici del XV secolo, esce per la prima volta dagli archivi della Curia Arcivescovile di Chieti dov'è custodito da secoli, per essere proposto da Vallecchi nella preziosa edizione facsimilare in un numero limitato di esemplari. Un'autentica opera d'arte arricchita da splendide miniature che, al di là degli aspetti artistici e religiosi, si rivelano rare testimonianze iconografiche di eventi storici e culturali di particolare importanza per l'epoca. Il testo originale, vergato in scrittura gotica, è accompagnato da un commentario realizzato dai massimi studiosi del manoscritto che ne chiarisce il significato, illustra le miniature e aiuta ad inquadrare il contesto nel quale è nata l'opera. un'affascinante viaggio nel tempo per chi vuole rivivere emozioni di un mondo scomparso e assicurarsi un'edizione unica destinata a diventare un raro volume ricercato dai collezionisti e dagli appassionati.

EAN: 9788884270221
EUR 8,500.00
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EUR 2,500.00
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#182653 Facsimili
L’Officio della Vergine di Modena è un libro d’ore di manifattura lombarda datato 1390. Il codice, scritto e miniato su pergamena finissima, nel formato di cm.15x21, si compone di 272 carte, corrispondenti a 544 pagine. L’apparato decorativo, dipinto con grande profusione di oro in lamina, presenta 28 miniature a piena pagina dedicate ai santi e alle festività religiose, 15 carte interamente incorniciate con fregi a motivi vegetali e miniature raffiguranti episodi della vita della Vergine e di Gesù, 10 capilettera dorati ornati con grandi fregi, 522 capilettera dorati, oltre 2500 iniziali miniate, di cui 1350 laminate in oro e 300 finalini di riga in gran parte dorati. La scrittura è in carattere gotico rotondo, con titoli rubricati. Il contenuto, partendo dal calendario, è quello classico dell’Officium del rito della Chiesa romana. Il committente fu il ricco nobile milanese, Balzarino de Pusterla, ambasciatore e uomo di corte di Gian Galeazzo e di Filippo Maria Visconti, e il cui stemma compare a c. 12r e ricamato sul retro della copertina. Il codice subì diversi passaggi di proprietà prima di giungere, nel Settecento, nella raffinata collezione del marchese Obizzi del Catajo, donata interamente nel 1817 alla Biblioteca Estense. Il codice è riconosciuto dagli studiosi come uno dei capolavori assoluti della miniatura, ascrivibile al periodo aureo del gotico internazionale. Le miniature sono state recentemente attribuite a Tomasino da Vimercate, autore di altri manoscritti per la corte viscontea e operante, negli ultimi anni del Trecento, nella bottega milanese di Giovannino de Grassi. L’Officium dell’Estense rappresenta l’espressione massima della sua arte, sempre originale, elegante e particolarmente dolce nelle rappresentazioni delle figure femminili. La bellissima e lussuosa legatura del codice, in delicata seta rossa, è interamente ricamata con cornici ornamentali sui piatti e sul dorso a fili d’oro, d’argento e sete colorate; al centro del piatto anteriore è incorniciato il busto della Vergine Maria, mentre al centro del posteriore è ricamato lo stemma del possessore. Anche la copertina, presumibilmente manufatta nel Cinquecento per un alto personaggio di corte, costituisce per sontuosità e rarità una vera e propria opera d’arte. Per consentirne la piena visibilità e godibilità, il codice è custodito in apposita teca sormontata da una protezione trasparente. L’edizione in facsimile del Libro d’ore di Modena, presentata nel Palazzo dei Musei di Modena da Arturo Carlo Quintavalle e Giuseppa Z. Zanichelli, è stata realizzata in collaborazione con la Biblioteca Estense Universitaria, su autorizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in concomitanza con il restauro e la messa in sicurezza della delicata copertina. Le fasi riproduttive – fotografia, digitalizzazione, elaborazione cromatica, stampa speciale su carta appositamente scelta, applicazione degli ori in lamina e a pennello, profilo fustellato delle singole carte e ricamo della copertina – sono state eseguite con le tecnologie più moderne sapientemente coniugate alle nostre metodologie creative, mentre la rilegatura del codice – raccolta e cucitura dei fascicoli, taglio dorato e cesellato, applicazione della copertina su assi di legno – sono state effettuate con procedimenti manuali. Commentario di 128 pagine con saggi e studi. La tiratura in esclusiva mondiale è di 499 esemplari numerati e certificati; altri 56 esemplari sono riservati alle istituzioni e all’editore. Modena, Bibl. Estense Univ., lat. 842 (=alfa R.7.3). Modena, Il Bulino 2006, Coll.Ars Illuminandi.

EAN: 9788886251655
EUR 7,200.00
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EUR 2,700.00
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#166119 Facsimili
Riproduzione facsimilare dell’originale. Contributi di Gianfranco Ravasi. Firenze, Vallecchi 2003, cm.37,2x52, pp.240, tavole applicate nt. e apribili in 3 dimensioni. Rilegatura artigianale in pelle, con impressioni in oro, che riproduce fedelmente l’originale. Carta speciale appositamente realizzata dalle Cartiere Miliani di Fabriano Tiratura limitata di 1000 esemplari. Esemplare come nuovo. Tre secoli fa il conte milanese Sebastiano Resta poneva mano ad una raccolta di disegni che per tipologia, qualità e quantità dei soggetti non aveva precedenti e non avrebbe avuto eguali. Erudito e plurilaureato, Resta visse a Roma dove entrò nella congregazione dell’Oratorio fondata da San Filippo Neri e abitò nella casa dei Filippini alla Chiesa Nuova, dove cominciò a raccogliere disegni originali, bozzetti, studi, miniature dei più grandi artisti a lui contemporanei o che lo avevano preceduto. Resta riunì questa straordinaria collezione in un volume che egli stesso denominò “Galleria portatile”, un vero museo itinerante nel quale è possibile seguire le tracce degli stili e degli artisti che avevano caratterizzato le età precedenti e che soprattutto segnavano il XVII secolo. Intese così coprire l’intero arco dell’arte italiana da Giotto fino ai suoi giorni, offrendo un’antologia di disegni dei “capi delle quattro scuole Fiorentina antica, Romana antica e moderna, Lombarda antica, Veneziana antica e moderna”. Su ogni pagina il collezionista annotò di suo pugno notizie, informazioni, considerazioni e aneddoti, come quando scrive “Quindi nacque il proverbio: tu sei più tondo che l’O di Giotto”. Il volume così concepito venne dato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano che tutt’ora lo custodisce e che ha consentito in esclusiva alla Vallecchi di riprodurre la selezione delle cento tavole più belle. Questi i principali autori delle tavole contenute nel volume: Leonardo da Vinci, Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, Giovanni Bellini, Perugino, Pollaiolo, Filippo Lippi, Ghirlandaio, Raffaellino del Garbo, Michelangelo Buonarroti, Botticelli, Bramante, Tiziano, Dürer, Dosso Dossi, Daniele da Volterra, Raffaello, Perin del Vaga, Baccio Bandinelli, Baldassarre Peruzzi, Rosso Fiorentino, Raffaello del Colle, Giulio Mazzoni, Giorgio Vasari, Francesco Brizio, Mantegna, Correggio, Parmigianino, Barocci, Tintoretto, Bernardino Luini, Aurelio Luini, Giulio Campi, Taddeo Zuccari, Federico Zuccai, Pomarancio, Cavalier d’Arpino, Hendrik Goltzius, Agostino Carracci, Annibale Carracci, Lodovico Carracci, Guido Reni, Domenichino, Guercino, Bernini.

EAN: 9788884270610
EUR 4,900.00
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EUR 1,690.00
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#141986 Facsimili
A cura di Nicola Campogrande. Torino, UTET 2009, cm.32x42, pp.240 con tavole e immagini tratte dall'Archivio Ricordi, coperta in pelle pieno fiore, carte pregiate di tre tipi, 8 tavole speciali, 1 pregiata litoserigrafia. Elegante cofanetto in setalux. Progetto esclusivo per la conoscenza e la conservazione del patrimonio del teatro lirico. Dall’incontro di due storici Editori, UTET, la più antica Casa editrice italiana di cultura e di opere di pregio, e Casa Ricordi, il più importante Editore musicale al mondo, nasce un progetto culturale unico, custode di un tesoro di grande valore artistico, presentato per la prima volta ad un pubblico esclusivo: Musica e Amore. Un suggestivo e magico viaggio nella storia dell'opera. Un ricchissimo percorso iconografico di 160 tra tavole e immagini (scenografie, bozzetti, foto d’epoca, manifesti, partiture e documenti autografi) tratte dall’Archivio Ricordi e corredate da esaustive didascalie e dal suggestivo commento scritto dal compositore Nicola Campogrande. Caratteristiche: - Volume di grande formato cm 32 x 42 - 240 pagine complessive - 160 tra tavole e immagini tratte dall’Archivio Ricordi - Carta pregiata di tre differenti tipi e particolari tecniche di lavorazione speciali: ~ 184 pagine dei Temi dell’Amore stampate a quattro colori più vernice protettiva su Carta Gardapat 13 Classica da 250 grammi ~ 15 tavole dello Scrigno su Romeo e Giulietta di Charles Gounod di cui 4 a due ante di formato cm 64 x 42 stampate su carta pregiata Cordenons Natural Evolution da 200 grammi con stampa a cinque colori più vernice protettiva ~ 8 tavole speciali di cui 3 a due ante di formato cm 64 x 42 stampate a 6 colori più vernice più sbalzo su carta di alto pregio Fedrigoni Artistico satinata da 300 grammi - 1 litoserigrafia stampata a 4 colori più 12 passaggi serigrafici realizzati a mano su carta Fabriano Rosa Spina da 220 grammi, carta cotone realizzata alla forma tonda con due bordi intonsi e filigrana - Preziosa coperta bodoniana smussata realizzata a mano in legno di betulla, ricoperta in pelle pieno fiore con impressioni a caldo - Elegante cofanetto a conchiglia in setalux e interno in dainel con impressioni a caldo - Risguardi in carta avoriata Fedrigoni da 220 grammi - Tiratura limitata e numerata a mano di 399 esemplari unici al mondo, di cui 299 in numeri arabi, 90 in numeri romani e 10 HC (fuori commercio).
EUR 3,150.00
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EUR 1,100.00
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