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#13427 Arte Pittura

Andrea Locatelli e il paesaggio romano del Settecento.

Author:
Curator: Ediz. italiana e inglese, traduzione a cura di Stella Rudolph.
Publisher: U.Bozzi Ed.
Date of publ.:
Series: Coll.The Collector's Series.
Details: cm.26x29, pp.465, 294 illustrazioni bn.e a colori e 23 diss.bn. nel testo, legatura editoriale cartonata con sopraccoperta figurata a colori. Coll.The Collector's Series.

Abstract: Con questa importante monografia l’Autore porta un suo ulteriore contributo per la realizzazione di un panorama d’insieme del capitolo finale di quella storia della pittura di paesaggio che si era iniziata a Roma con il Bril, che aveva raggiunto le sue punte culminanti con Claude Lorrain, Dughet e Salvator Rosa e che trova nel Settecento la sua piena continuità. Locatelli è essenziale per le origini del Panini e per lo sviluppo dei seguaci italiani Monaldi, Anesi, Busiri, per francesi a Roma quali Lallemand, Vernet e Hubert Robert e per lo stesso “genere pastorale” veneziano. Mentre van Bloemen segue le orme del Dughet risultando il più fecondo pittore di paesaggi a cavallo fra i due secoli, Andrea Locatelli, nato trentatre anni dopo il fiammingo e setto dopo il suo arrivo a Roma, ne confermerà le visuali in un genere pittorico più consono ai nuovi tempi e al nuovo spirito arcadico e pastorale, ma anche più realistico, divenendo il grande protagonista della pittura di paesaggio di tutto il Settecento italiano. La monografia del Busiri Vici fa risaltare in modo esauriente la personalità completa dell’artista, le cui scene popolari, pur risentendo di quelle seicentesche dei “bamboccianti” , già preludono a quelle del Pinelli ed esercitano un importante influsso su analoghe composizioni dei maestri che a lui seguirono nel corso del secolo. E’ affrontato il difficile problema della cronologia, ma data la vastità della produzione e la difficoltà di classificazione in ordine di tempo essa è distribuita nel catalogo per materia e formati, suddivisa cioè in quattro gruppi distinti: vedute con reperti archeologici ed architettonici, marine e paesaggi laziali, bambocciate ed infine i soggetti mitologici, oltre ad una sezione di aggiunte di dipinti notevoli, apparsi dopo la chiusura della numerazione.

EAN: 9788870030075
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#13428 Regione Lazio
Roma, Ugo Bozzi Ed. 1976, cm.26x29, pp.366, 219 ill.bn.e col.e num.ill.bn.in tavv.ft. Legatura editoriale sopraccoperta figurata a colori.

EAN: 9788870030082
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Introduz.di Carlo Pietrangeli. A cura di Barbara Jatta. Roma, Ugo Bozzi Editore 1990, cm.25x29, pp.478, centinaia di ill.in bn.e a col.nt., legatura ed.cartonata, sovraccop.fig. Stato di nuovo. Il volume raccoglie alcuni dei testi scritti dal prof. Arch. Andrea Busiri Vici nel corso della sua vita, vissuta da artista, collezionista e critico d’arte. La Ugo Bozzi Editore volle, per onorarne la memoria, pubblicarne alcuni, soprattutto quelli dedicati alla pittura dal ‘600 agli inizi dell’800. I saggi, risalenti al periodo 1956-1988, sono tratti da riviste d’arte di prestigio internazionale. Alcuni, illustrati da numerose immagini, costituiscono autentiche monografie (Pieter van Bloemen, detto “Lo Stendardo”, Jan Miel, Giacomo Galli detto “Lo Spadarino”, Jean Lemaire e altri). In vita Busiri Vici pubblicò per i tipi del Bozzi le seguenti opere: Giovanni Battista Busiri, vedutista romano del Settecento; Jan Frans van Bloemen. Orizzonte; Andrea Locatelli e il paesaggio romano del Settecento; Peter, Hendrik e Giacomo van Lint; Giovanni Ghisolfi; Jacob De Heusch.

EAN: 9788870030235
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#335049 Arte Pittura
Roma, U.Bozzi Editore per Istituto per il Credito Fondiario 1974, cm.26x29, pp.336, centinaia di illustrazioni bn.e a colori e 23 diss.bn. nel testo, legatura editoriale in tutta tela. Prima edizione. Con questa importante monografia l’Autore porta un suo ulteriore contributo per la realizzazione di un panorama d’insieme del capitolo finale di quella storia della pittura di paesaggio che si era iniziata a Roma con il Bril, che aveva raggiunto le sue punte culminanti con Claude Lorrain, Dughet e Salvator Rosa e che trova nel Settecento la sua piena continuità. Locatelli è essenziale per le origini del Panini e per lo sviluppo dei seguaci italiani Monaldi, Anesi, Busiri, per francesi a Roma quali Lallemand, Vernet e Hubert Robert e per lo stesso “genere pastorale” veneziano. Mentre van Bloemen segue le orme del Dughet risultando il più fecondo pittore di paesaggi a cavallo fra i due secoli, Andrea Locatelli, nato trentatre anni dopo il fiammingo e setto dopo il suo arrivo a Roma, ne confermerà le visuali in un genere pittorico più consono ai nuovi tempi e al nuovo spirito arcadico e pastorale, ma anche più realistico, divenendo il grande protagonista della pittura di paesaggio di tutto il Settecento italiano. La monografia del Busiri Vici fa risaltare in modo esauriente la personalità completa dell’artista, le cui scene popolari, pur risentendo di quelle seicentesche dei “bamboccianti” , già preludono a quelle del Pinelli ed esercitano un importante influsso su analoghe composizioni dei maestri che a lui seguirono nel corso del secolo. E’ affrontato il difficile problema della cronologia, ma data la vastità della produzione e la difficoltà di classificazione in ordine di tempo essa è distribuita nel catalogo per materia e formati, suddivisa cioè in quattro gruppi distinti: vedute con reperti archeologici ed architettonici, marine e paesaggi laziali, bambocciate ed infine i soggetti mitologici, oltre ad una sezione di aggiunte di dipinti notevoli, apparsi dopo la chiusura della numerazione.

EAN: 9788870030075
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A cura di Marco Ciardi. Su preogetto di Pericle Di Pietro. Modena, Mucchi Ed. 2005, cm.21x30, pp.276, legatura ed.in imitlin. Coll.Edizione Nazionale di Lazzaro Spallanzani, parte 4.
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Firenze, Olschki Ed. 2012, cm 17 x 24, xxii-226 pp. Biblioteca di «Lares», 65. Fin dal 1970 l’autore ha svolto ricerche antropologiche presso gruppi di minoranza nelle valli alpine del Piemonte e Valle d’Aosta. Privilegiando una scrittura etnografica aperta alla storiografia ha trattato di culture alpine in ampie monografie apparse tra il 1980 e il 2009. Questo volume raccoglie una selezione di diciassette scritti che si propongono di fornire argomenti di riflessione sia agli studiosi sia a coloro che intendono approfondire la conoscenza della cultura alpina. / The author has carried on anthropological fieldwork since 1970 among language minority groups of alpine areas of Piedmont and Valle d’Aosta. His ethnographic writing has always embraced historiography: this is most evident in his vast ethnographies, published between 1980 and 2009, devoted to alpine cultures. This volume is a selection of seventeen essays which aim to provide a critical approach to alpine anthropology both for scholars and for those who are not familiar with alpine culture.

EAN: 9788822261489
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