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Virgilio: l'uomo, l'opera, i tempi.

Author:
Publisher: G.Barbèra Editore.
Date of publ.:
Details: cm.12,5x19, pp.317, un ritratto di V. ft. all'antip., brossura, cop.fig. a 2 col. [copia in buono stato]

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Bologna, FirenzeLibri Editore 2001, cm.12,5x21, pp.190, 8 tavv.ft., brossura cop.fig. Coll.I Libri di Massimiliano Boni. La Penisola del Tesoro,3. L'innamorato di Bologna è Alfonso Rubbiani, al quale il Lipparini rende un cordiale omaggio. Ma innamorato di Bologna (per fortuna) è anche il Lipparini stesso, come dimostrano le pagine raccolte nel libro. Alcune di queste pagine descrivono il mercato delle cose usate, "il regno degli stracci", come si svol-geva circa cento anni fa alla Montagnola. La cucina bolognese è nota, notissima nel mondo e molti scrittori hanno dedicato all'argomento infinite pagine, ma pochi sono quelli che l'hanno descritta in modo così fine, così "saporito", come ha fatto il Lipparini in alcune pagine qui raccolte. Ma Bologna non ha solo la buona cucina, ha anche un'altra realtà altrettanto famosa nel mondo: le donne. Da parte di uno scrittore così cordiale e così cavalleresco come il Lipparini non poteva, in un suo libro dedicato a Bologna, mancare un omaggio alla donna bolognese. Come in effetti non manca: "Donne e poeti a Bologna". Ma non solo, nel libro, è reso omaggio alla donna bolognese, sotto l'aspetto poetico ma anche concreto, dove grazia e lavoro armonizzano (I merletti di Bologna). Bologna è sempre stata considerata (come testimonia anche Leopardi) una città musicale per eccellenza, e il Lipparini non poteva esimersi dal dedicare alcune pagine alla vita musicale della città, come si svolgeva all'inizio del secolo scorso. Nel libro viene anche celebrata una bella tradizione bolognese, quella di Santa Lucia. Ma in un libro di Lipparini, buon studioso di poesia antica e moderna e maestro per tanti anni nella sua città, non poteva mancare la Bologna colta. A questo argomento sono dedicate bellissime pagine incentrate sulla figura del Carducci, ma insieme al Carducci sono "ritratte" tante altre figure della gloriosa cultura bolognese tra Ottocento e Novecento: Severino Ferrari, Enrico Panzacchi, il burlesco Olindo Guerrini, Alfredo Oriani e altri. In appendice è stato ristampato un limpido ed accurato profilo della pittura bolognese con particolare riguardo ai suoi più importanti "attori": i Carracci, Guido Reni, ecc..

EAN: 9788876224072
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#215250 Arte Grafica
Città di Castello, 19 Settembre-18 Ottobre 2015. A cura di Michele Lipparini, Michele Masini, Giuseppe Palumbo, Giovanni, Romanini. Torino, Lo Scarabeo 2015, cm.30,5x30,5, pp.168 di fumetti bn.e a colori nel testo, legatura editoriale copertina figurata. Il lavoro sommerso dell'artista bolognese. studi, bozzetti, illustrazioni, strisce, molti dei quali inediti.

EAN: 9788865274040
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Torino, G.B.Paravia & C. 1939, cm.12,7x19,5, pp.102, brossura cop.fig. intonso. Coll.Scrittori Italiani con Notizie Storiche e Analisi Estetiche.
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Traduzione di Mario Priamo. Milano, Garzanti 1947, cm.14x21, pp.346, legatura editoriale con sovraccoperta figurata. Collana Le Spighe. Prima edizione.
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Note: Imperfezioni e normali segni del tempo.
EUR 20.00
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Traduzione di laura Sgarioto. Milano, Adelphi 2017, cm.14x22, pp.147, brossura con bandelle e copertina figurata. Collana Biblioteca Adelphi. «Volevo tacere. Ma il tempo mi ha chiamato e ho capito che non si poteva tacere. In seguito ho anche capito che il silenzio è una risposta, tanto quanto la parola e la scrittura. A volte non è neppure la meno rischiosa. Niente istiga alla violenza quanto un tacito dissenso»: sono le parole che Márai incide sulla soglia di questo libro bruciante. Un libro di cui nel suo diario dice: «Non voglio che questa triste confessione, questo atto d'accusa nei confronti della nazione ungherese, venga letto anche da stranieri». Tant'è che si era deciso a pubblicarne solo una parte (la seconda: Terra, terra!...), e solo nel 1972. Un «testamento tradito», dunque? Non c'è dubbio. Come non c'è dubbio che (non diversamente che in altri, notevolissimi casi) ne sia valsa la pena: perché qui - in uno stile asciutto ed efficace, che non cela tuttavia l'amarezza di fondo - Márai racconta gli anni che vanno dall'Anschluss (quando lui era ancora un autore e un giornalista famoso) al giorno in cui i carrarmati tedeschi varcarono i confini ungheresi nel marzo 1944, e spinge lo sguardo fino ad altri giorni ferali: l'arrivo dei sovietici nel 1945, la scelta dell'esilio nel 1948. In quegli anni «una sorta di nebbia gialla era calata sugli occhi di una società in preda all'amok», una società che continuava a cullarsi in una «speranza autoingannatoria» senza rendersi conto di vivere «su un pantano ribollente sotto cui gorgogliava un vulcano». Il grande romanziere delle Braci ci consegna in queste pagine una appassionante testimonianza, che abbaglia per il modo in cui unisce la malinconia del ricordo alla precisione e all'acutezza delle analisi storiche.

EAN: 9788845931604
Usato, molto buono
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