I fiori del male.

Versione isometrica e note a cura di Bernard Delmay. Firenze, Sansoni 1990, cm.13x20,5, pp.XXII,750, legatura editoriale copertina figurata a colori. Coll.Le Betulle.

Trad.di Benimino Dal Fabbro. Milano, Bompiani 1945, cm.11,5x18, pp.298, brossura soprac. Coll.Corona,63.

Traduzione metrica e cura di Francesca del Moro. Firenze, Le Cariti 2010, cm.14x22, pp.305, brossura copertina figurata a colori. Coll.Mnemosine,6.

A cura e con un'introduzione di Antonio Prete. Milano, Feltrinelli 2004, cm.12x17 pp.86, brossura, Coll.Nuovi materiali Il saggio di Baudelaire su Wagner è una meditazione sulla musica, sui riverberi e le corrispondenze che trascorrono tra il linguaggio musicale e gli altri linguaggi dell'arte. È allo stesso tempo una appassionata difesa del nuovo, dell'invenzione e dell'azzardo che definiscono e rendono vivo il lavoro dell'artista, qualunque sia il suo linguaggio specifico. L'occasione è data da due eventi parigini: i concerti wagneriani al Théàtre des Italiens, diretti dallo stesso compositore (1860) e la "prima" del Tannhàuser all'Opéra nel marzo del 1861, il cui terzo atto è sommerso dal tumulto della contestazione. Presenti alla "prima", con Baudelaire e Gautier, molti poeti e artisti difensori di Wagner, ma anche musicisti come Gounod, Offenbach, Berlioz.